Vivere in una smart city: il 40% dei cittadini pronto a trasferirsi in città più digitali e sostenibili

Redazione BacktoWork 04/08/2020

Una nuova ricerca di Capgemini Research Institute rivela come stia aumentando a livello globale la domanda di città più “intelligenti”, innovative e sostenibili, le Smart City.

I cittadini dell’era digitale sono sempre meno soddisfatti della vita in città a causa delle preoccupazioni collegate alle crescenti sfide sociali, ambientali e infrastrutturali che essa comporta. Le “città intelligenti” sembrano poter offrire soluzioni efficaci e sostenibili a molte di queste sfide, tanto che, in media, il 40% dei residenti potrebbe decidere di lasciare la propria città per trasferirsi in una più evoluta dal punto di vista digitale

Ma cosa sperano e vogliono esattamente i cittadini da una Smart City? E cosa possono fare le città per accelerare la trasformazione urbana e impedire che i residenti se ne vadano? Per rispondere a queste domande, Capgemini Research Institute ha intervistato circa 10.000 cittadini e oltre 300 amministratori e funzionari di 58 città, in 10 Paesi. 

La sostenibilità ambientale in cima alle aspettative dei cittadini

Secondo l’indagine, dal titolo “Street Smart: putting the citizen at the center of smart city initiatives”, più della metà dei cittadini (58%) ritiene che le smart city possano portare miglioramenti e benefici in termini di sostenibilità e qualità dei servizi. Inoltre coloro che già utilizzano servizi in ambito smart city sono più soddisfatti della qualità della loro vita in città

Questo spiega perché oltre un terzo dei cittadini (36%) dichiara di essere disposto a pagare di più per vivere in una città “intelligente”. Questa percentuale aumenta tra gli intervistati più giovani e più abbienti: il 44% per i Millennial (i nati negli anni ottanta e novanta del secolo scorso), il 41% per gli appartenenti alla Generazione Z (i nati a partire dall'anno 2000), il 43% per quelli con un reddito annuo superiore a 80.000 dollari. 

In particolare, dal report emerge che chi vive in città dà sempre più valore alla sostenibilità. I cittadini ritengono che sfide come inquinamento (42%) e mancanza di iniziative di sostenibilità (36%) siano tra i principali motivi di preoccupazione che potrebbero spingerli a trasferirsi altrove. 

In questa prospettiva, i progressi sono lenti e il quadro generale appare abbastanza allarmante. Solo il 22% dei funzionari comunali dichiara di aver iniziato a realizzare iniziative in ambito smart city. Il 42% dei funzionari comunali afferma che l'implementazione delle iniziative di sostenibilità ha subito ritardi negli ultimi tre anni, mentre il 41% sostiene che le loro città non saranno più sostenibili entro i prossimi 5-10 anni a causa della mancata adozione della tecnologia digitale.

L'importanza dei dati e dei finanziamenti nella trasformazione urbana

Sebbene le smart city possano risolvere alcune delle tradizionali problematiche delle città, come il trasporto pubblico e la sicurezza, esistono sfide rilevanti alla loro implementazione. 

I dati e l’intelligenza artificiale sono fondamentali per la gestione delle smart city, eppure il 63% dei cittadini intervistati afferma che la privacy dei propri dati personali sia più importante di una maggiore qualità dei servizi

Al contempo, quasi il 70% dei funzionari comunali dichiara che la raccolta di finanziamenti per la transizione verso le smart city rappresenta una delle sfide più difficili da superare, con il 68% che afferma di incontrare difficoltà economiche ad accedere o a costruire le piattaforme digitali necessarie per sviluppare iniziative in ambito smart city. Dal punto di vista dei cittadini, il 54% pensa che le BigTech offrirebbero servizi urbani migliori di quelli attualmente esistenti. 

L'implementazione richiede una stretta collaborazione tra gli stakeholder

Le tecnologie innovative e i fondi necessari per progettarle e implementarle non creano, da soli, una smart city. È fondamentale una collaborazione tra tutti gli stakeholder: funzionari comunali, cittadini e terze parti come aziende, startup, istituti accademici o fondi di venture capital. 

Per questo è necessario costruire una cultura dell'innovazione e della collaborazione con cittadini ed enti esterni. Come evidenzia Domenico Leone, Public Sector Director di Capgemini in Italia: “La percezione e lo status delle smart city sono diventati un importante fattore di differenziazione per i cittadini. Per urbanisti e funzionari è essenziale capire che i cittadini sono la risorsa più “smart” di cui dispone una città e che devono quindi essere messi al centro delle iniziative in ambito smart city. È necessario garantire che la tecnologia dia alle persone l'esperienza e la qualità di vita che desiderano e di cui hanno bisogno. Inoltre, le iniziative smart consentono alle città di essere più resilienti a sfide come la pandemia da COVID-19, ma per raggiungere questo obiettivo è fondamentale una stretta collaborazione tra l'ambiente dei dati e gli stakeholder della città”.


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