Secondo i dati dell’Osservatorio Space Economy della School of Management del Politecnico di Milano, l’Italia è il quinto stato al mondo e il secondo in Europa per gli investimenti nella Space Economy in rapporto al PIL (0,55%). A dimostrazione dell’importanza sempre più crescente che ha questo settore, il governo italiano ha anche varato un Piano Strategico Nazionale del valore di 4,7 miliardi di euro per incentivarne lo sviluppo.
La catena del valore che genera prodotti e servizi innovativi partendo da infrastrutture spaziali e tecnologie digitali non è più infatti soltanto una frontiera dell’innovazione tecnologica ma sta diventando un’occasione di business per imprese, istituzioni e cittadini nei settori più diversi, dalla sanità all’agricoltura, alla logistica e al turismo spaziale.
A livello mondiale nella Space Economy vengono investiti circa 90 miliardi di dollari, di cui poco meno della metà soltanto negli Stati Uniti. In Italia il denaro investito è di molto inferiore (1,13 miliardi nel 2018), ma l'attenzione al settore è al centro della strategia del paese. Lo dimostra il fatto che è uno dei sette stati ad avere ha un’agenzia spaziale con un bilancio superiore al miliardo, che è il quinto al mondo per spesa in questo ambito in rapporto al suo Prodotto Interno Lordo e che è il terzo contribuente dell’Agenzia Spaziale Europea nel 2020 con 665,8 milioni di euro (i primi due posti sono occupati da Germania e Francia).
Sono diversi gli ambiti in cui operano i principali player del settore:
A dimostrazione dell’incremento degli investimenti nella Space Economy, va infine sottolineato l’aumento del numero dei satelliti in orbita che hanno raggiunto quota 6.000 (tra cui 2.800 operativi). Il 54% di essi viene utilizzato per scopi commerciali, il 16% governativi, il 13% militari, il 5% civili. La metà dei satelliti sono di telecomunicazione (49%), il 29% è attivo nel monitoraggio del pianeta e della sua atmosfera, il 12% nello sviluppo tecnologico e il 6% nella navigazione satellitare.