La Space Economy nel 2045 potrebbe arrivare a valere 2.700 miliardi di dollari, più di 7 volte il valore che aveva nel 2018. Due le chiavi di volta: il nuovo rapporto pubblico/privato che si va delineando sul fronte aerospaziale e le opportunità cross-settoriali e cross-tecnologiche che coinvolgono ambiti anche molto lontani da quello strettamente spaziale.
Se pensiamo allo spazio e al nuovo modo di affrontare le sfide fuori dall'atmosfera terrestre, il pensiero corre a SpaceX e a Elon Musk.
Il settore aerospaziale, da sempre gestito a livello istituzionale dalle grandi potenze, oggi vede nascere un nuovo rapporto pubblico/privato. Dove prima operavano soltanto i governi, adesso si impegna anche il tessuto imprenditoriale dei vari Paesi, coinvolgendo aziende con storie, dimensioni e appartenenza a settori diversi.
Un vero e proprio settore economico con “base spaziale” e radici sulla Terra, che cresce spedito e combina sapientemente tecnologie dello spazio e tecnologie digitali abilitanti. Nel 2018 questa combinazione ha generato un valore pari a circa 360 miliardi di dollari.
Se ci concentriamo sul nostro territorio, scopriamo che l'Unione Europea mette nel budget 2021-2027 quasi 16 miliardi destinati alla Space Economy e che l'Italia dedica a questo comparto 4,7 miliardi attraverso il Piano Strategico Nazionale. Insomma le istituzioni ci credono e l'impegno dei privati è sempre più concreto.
La crescita e il coinvolgimento di attività ad elevato contenuto innovativo rendono questo campo colmo di opportunità per le aziende consolidate come per le startup.
Ma il settore aerospaziale non è un silos a se stante. Sono molteplici le applicazioni che dallo spazio arrivano sulla Terra e viceversa, coinvolgendo i settori più disparati, dalle telecomunicazioni alla logistica, passando per agricoltura e, ovviamente, meteorologia.
La combinazione di tecnologie aerospaziali e digitali può portare ad una rivoluzione di processi e a cambiamenti epocali in settori che potremmo considerare tradizionali. Con ricadute sugli investimenti e l’occupazione di tutto rilievo.
Tra i settori tradizionali che traggono benefici e opportunità da questo nuovo modo di concepire le tecnologie aerospaziali possiamo citare ad esempio: