Barilla acquisisce la maggioranza di Pasta Evangelists, leader del foodtech nel Regno Unito

Redazione BacktoWork 26/01/2021

Il colosso italiano Barilla ha di recente portato a termine l’acquisizione della maggioranza di Pasta Evangelists, la startup leader nel settore foodtech che ha rivoluzionato il mercato britannico.

Il mondo del food si arricchisce di una nuova alleanza strategica dopo l’acquisizione della maggioranza di Pasta Evangelists da parte di Barilla. Tramite il proprio corporate venture capital Blu1877, lo scorso 14 gennaio l’azienda italiana leader mondiale della pasta ha portato a termine la storica operazione – il cui costo parrebbe aggirarsi intorno ai 40 milioni di sterline - con l’obiettivo di rafforzare la sua presenza sui mercati internazionali e in particolare nel Regno Unito.

Barilla acquisisce la maggioranza di Pasta Evangelists

Pasta Evangelists ha infatti sede a Londra ed è specializzata nella distribuzione di confezioni di pasta fresca e sughi di alta qualità su tutto il territorio britannico tramite il commercio online direct to consumer. La startup, fondata nel 2016 da Alessandro Savelli, Chris Rennoldson e Finn Lagun – che manterranno quote della società anche dopo l’acquisizione - vende i suoi prodotti non soltanto attraverso il proprio sito internet ma anche appoggiandosi a realtà consolidate come Ocado, Amazon, Deliveroo e Mark & Spencer, a cui si aggiunge persino un negozio fisico nella Harrods Food Hall londinese.

Quello di Pasta Evangelists è peraltro un esempio di come il blocco degli spostamenti conseguente all’emergenza coronavirus abbia dato un’accelerata al trend internazionale della consegna a domicilio di cibo e bevande. Se infatti nel 2016, anno della sua fondazione, la startup poteva contare su 200 porzioni di pasta vendute, nel 2020 queste sono salite a oltre un milione in tutto il Regno Unito, con una crescita di ricavi nell’ultimo anno di circa il 300%.

L’internazionalizzazione del marchio italiano

Si tratta dunque per Barilla di un passo molto importante nell’ottica di una futura maggiore internazionalizzazione della società, accompagnata inoltre da uno sviluppo di nuovi metodi di marketing più in linea con i trend del momento. Nonostante il mercato estero costituisca attualmente il 55% dei 3,62 miliardi di euro dei suoi ricavi, Barilla ritiene di primaria importanza crescere in un mercato chiave come quello del Regno Unito, dove l’accordo stretto con Pasta Evangelists non potrà che essere cruciale. Per lo stesso motivo Barilla ha inoltre annunciato l’apertura di un proprio Digital Hub a Londra, dedicato al Customer Development, Research & Development e Digital.

Il commento dei protagonisti dell’accordo

L’acquisizione della startup londinese è stata commentata molto positivamente dal CMO di Barilla Group Gianluca Di Tondo, che ha voluto evidenziare la capacità dell’azienda di sapersi adattare anche in momenti così difficili: “La crisi Covid-19 ha cambiato il comportamento dei consumatori, il modo in cui la gente lavora e il modo in cui i prodotti sono distribuiti. La domanda dei consumatori per cibi freschi fatti al momento e di alta qualità sta crescendo così come l’utilizzo dell’ecommerce e di prodotti acquistati in abbonamento. Siamo entusiasti di espandere la nostra famiglia con un brand che si inserisce in questi grandi trend”.

Soddisfatto anche Alessandro Savelli, che ha illustrato i prossimi step della sua startup: “Siamo molto orgogliosi di aver stretto questa partnership con Barilla, un’iconica azienda familiare. Con il supporto di Barilla non vediamo l’ora di portare Pasta Evangelists al prossimo livello, che include l’internazionalizzazione e la crescita dimensionale della nostra produzione, pur mantenendoci fedeli ai nostri valori chiave: la freschezza, il fatto-a-mano e l’italianità. Come imprenditore e come italiano, per me questo è un sogno diventato realtà”.

 


Potrebbe interessarti anche:

agri-food blockchain

L'agroalimentare italiano è sempre più digitale: boom della Blockchain per la tracciabilità

agri-food

Vini da investimento 2020: i migliori da acquistare

agri-food green

Bioeconomia: Italia terza in Europa, boom di startup nel 2020