BIOVA Project è un progetto di economia circolare che consiste nel trasformare il rifiuto alimentare in materia prima creando valore aggiunto e sostenibilità.
Ogni anno nel mondo si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo (Fonte FAO 2018 Food waste in the world).
Di questi 345 milioni di tonnellate solo a livello del consumatore (domestico e ristorazione), mentre oltre 200 milioni vengono persi lungo il processo di distribuzione, determinando un danno economico (perdita di valore) e di immagine (inquinatori, produttori di rifiuti) per gli attori della filiera.
Lo spreco alimentare non è sostenibile a diversi livelli:
- sociale: lo spreco in un mondo in cui c'è chi ha penuria di cibo
- ambientale: lo smaltimento dei rifiuti alimentari appesantisce la filiera ed accresce la pressione su impianti di smaltimento e discariche (in molti casi viene attuato in maniera inadeguata inquinando l'ambiente)
- economico: il costo di smaltimento pesa sul sistema e va ad accrescere i costi di produzione dei nuovi prodotti, gravando in ultima analisi sul consumatore finale, anello debole della catena che paga il prezzo finale risultante dalle diseconomie intermedie
L'economia circolare è una risposta completa al problema.
Soluzione
L'idea di Biova parte dal concetto che il rifiuto alimentare, che ad oggi riduce di due volte i margini (non è più vendibile e deve essere smaltito), possa diventare una materia prima di valore all'interno di un progetto di produzione a doppio valore aggiunto.
Oltre a consentire di recuperare la marginalità lungo la filiera, Biova offre al mercato un prodotto finale "virtuoso" che rispetta l'ambiente e le persone, e il cui valore va a riflettersi direttamente sull'immagine di chi lo produce e distribuisce.
Il primo prodotto nasce dal riutilizzo del pane avanzato da panetterie, supermercati e ho.re.ca.; si tratta di una birra speciale che abbina l'alta qualità della birra artigianale alla sostenibilità del recupero alimentare e del risparmio di materia prima.
Biova ha in cantiere lo sviluppo di ulteriori prodotti sempre a partire dal riutilizzo del pane (dolci, snack, semilavorati per la ristorazione, etc.); inoltre, è previsto lo studio volto al riutilizzo di altri elementi della filiera alimentare, attualmente destinati allo scarto, come materia prima per la produzione di altri alimenti, bevande o prodotti non alimentari.
Tecnologia
Il pane può entrare di diritto fra le materie prime di una birra di qualità, prodotta con regole e procedimenti adatti sia per la distribuzione nei canali tradizionale e nella GDO, sia per il consumo HoReCa.
In particolare, il pane può sostituire circa il 30% del malto necessario alla produzione di una birra; 150 kg di pane invenduto sono sufficienti per una "cotta" di birra da circa 2500 lt.
I vantaggi sono:
- 150 kg di rifiuto alimentare evitati
- 100 kg di malto risparmiati
- impatto ambientale ridotto sia nella fase di smaltimento che in quella di coltivazione produzione e trasformazione dell'orzo
BIOVA è sviluppata secondo il modello del "Gypsy brewing", ovvero non esiste un unico birrificio che produce Biova in tutte le sue possibili varianti. La soluzione prevede che il mastro birraio definisca la ricetta, che può essere diversa in base alla tipologia di pane usato per la cotta, e appoggi la produzione al birrificio più consono alle esigenze in termini di capacità produttiva e localizzazione.
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