L’ecosistema attorno a cui gravitano le startup innovative cresce sempre di più; proprio per questo motivo occorre fare chiarezza e definire bene cosa si intende per “startup innovativa”, come si costituisce e quali sono i requisiti per farlo.
Il Governo italiano, nel dicembre del 2012, ha previsto, tramite la promulgazione di un decreto legge apposito, alcune misure atte non solo a sostenere questo tipo di impresa – sempre più importante per il tessuto produttivo del Paese – ma anche a incentivare lo sviluppo di tecnologie a carattere fortemente innovativo e favorire una crescita del settore nel nome della sostenibilità. Prima di iniziare con questa guida che ha lo scopo di spiegare bene cosa occorre per la costituzione di una startup innovativa e quali sono gli incentivi fiscali a favore della startup innovativa previsti, iniziamo definendola.
A otto anni dalla promulgazione dello “Startup Act” sono oltre 10.000 le nuove startup nate in Italia. Una definizione priva di confusione è importante per individuare bene quale categoria di imprese può avere accesso ai benefici previsti dalla normativa.
Una startup innovativa è, per trovare una definizione esaustiva, un’impresa giovane, ad alto contenuto innovativo, costituita come società di capitali col vincolo che le azioni che ne formano il capitale sociale non siano quotate in borsa.
Oltre a quelli citati nella definizione precedente, per ottenere i benefici previsti dallo “startup act” bisogna rispettare alcuni requisiti:
Esistono, inoltre, tre requisiti aggiuntivi molto importanti poiché il rispetto di almeno uno di essi connota la startup come innovativa:
Ottenuto lo status di startup innovativa, tramite iscrizione alla Camera di Commercio del territorio di competenza trasmettendo un’autocertificazione di possesso dei requisiti e una volta iscritta al Registro delle Imprese, l’azienda può ottenere dei benefici che sono per lo più sgravi fiscali o avere la possibilità di accesso a fondi o finanziamenti.
Chiudiamo questa guida con una categoria specifica di startup innovative: quelle a vocazione sociale. Anche questo tipo particolare di aziende deve rispettare i requisiti sopra indicati, con la differenza che in questo caso la vocazione è ad alto valore sociale: devono operare, infatti, nel campo dell’assistenza sanitaria, sociale, dell’educazione, formazione, tutela dell’ambiente o valorizzazione del patrimonio culturale.
Data la natura altamente sociale, questo tipo di impresa gode di benefici fiscali maggiori.