Quando si tratta di analizzare i principali motivi di fallimento di una startup, una delle cause più frequenti riguarda la sottovalutazione del grado di rischio legato al progetto. Può capitare, infatti, che uno startupper sovrastimi alcune variabili fondamentali.
Il premature scaling, o crescita incoerente, è appunto un caso in cui il founder sottodimensiona la situazione di rischio in cui si trova, consumando prematuramente le risorse economiche a sua disposizione. Questo può avvenire in molti modi: ad esempio un prodotto sviluppato quando non si è ancora testato l’interesse e la profittabilità del mercato o un investimento in marketing senza una validazione.
Prima di fare passi importanti come l’utilizzo del cash flow che si ha a disposizione, normalmente limitato all’inizio, è infatti di solito decisivo per l’azienda sviluppare il cosiddetto Minimum Viable Product (MVP), sostanzialmente il prototipo più semplificato del prodotto o del servizio che può essere immesso sul mercato per giudicare il suo valore e la sua capacità di penetrazione.
Andare sul mercato senza fare questo passaggio potrebbe costare caro alla startup
Il concetto di coerenza è molto importante nel modello di business di un’azienda a carattere innovativo: una crescita coerente, infatti, è strettamente legata al successo di una startup.
La sua importanza è data dal fatto che l’imprenditore deve sapere cosa chiedere al mercato e, soprattutto, quando chiederlo.
Se lo startupper si muove coerentemente attraverso le fasi di validazione del modello di business, senza fare passi prematuri ed evitando il premature scaling, avrà maggiori possibilità di successo.
Quando si sbaglia il focus delle decisioni, è facile sprecare il budget a disposizione, ecco perché per avere una startup di successo l’imprenditore deve ponderare bene le scelte ed essere consapevole delle varie fasi: evitare il premature scaling è fondamentale per la sopravvivenza.
Un modo ben conosciuto per evitare errori è utilizzare il metodo Lean Startup, che prevede l’applicazione continua delle tre fasi build-measure-learn, ovvero la costruzione di un prodotto o servizio, la misurazione dei risultati ottenuti sul mercato, l’apprendimento da tali risultati di ciò che deve essere cambiato, ricominciando ogni volta.
Naturalmente questo metodo si incrocia con il MVP, che ne costituisce una parte.
Sostanzialmente la filosofia è quella del “partire leggeri”, l’opposto del premature scaling, ovvero investire e spendere all’inizio il meno possibile, il minimo necessario per poter verificare se il progetto ha un futuro.
Sono comunque diversi gli elementi che portano gli imprenditori a sbagliare
La sottovalutazione dei costi, per esempio quelli di produzione, se si tratta di un prodotto manifatturiero, o spesso di quelli relativi al personale, che si rivelano dopo superiori a quelli immaginati, quando ormai la cassa è stata consumata.