Sicurezza dei dati personali: è boom di furti in rete

Redazione BacktoWork 22/06/2021

L’uso più intenso del web e dei social da parte di una platea allargata di utenti ha offerto maggiori occasioni ai cyber-criminali per compiere furti e violazioni di dati online. Secondo i risultati di una ricerca di CRIF, nella seconda metà del 2020 rispetto al primo semestre sono cresciuti del 56,7% gli utenti italiani che hanno ricevuto un avviso di attacco informatico ai danni dei propri dati personali. L’Italia si colloca al sesto posto tra i Paesi più colpiti.

Dall’analisi emerge che gli account legati a siti di intrattenimento, gaming e streaming online restano quelli maggiormente esposti alla sottrazione di dati personali (il 51,5% dei casi totali). Tuttavia, sono i furti sui social network ad aver conosciuto il maggior aumento, balzando dall’1,6% al 31,8% dei casi.

I dati più a rischio

Le password, gli indirizzi email individuali o aziendali, username e numeri di telefono risultano essere i dati personali più vulnerabili, che circolano prevalentemente sul dark web (in misura quasi doppia rispetto a quanto rilevato sul web pubblico). Questi preziosi dati di contatto potrebbero essere utilizzati per cercare di compiere truffe, ad esempio attraverso phishing o smishing. Ma non mancano scambi di dati rilevanti sul piano finanziario, come quelli relativi a carte di credito e IBAN

Se quelli ritrovati sul dark web sono per la maggior parte account email personali, si nota però - avvertono gli autori del report - una preoccupante accelerazione sul fronte delle violazioni degli account business, che nel giro di sei mesi hanno visto un incremento del +27,8%.

Quasi sempre le email sono associate ad una password (nel 96,3% dei casi), mentre calano significativamente i casi in cui i numeri di telefono appaiono insieme alle password (-52%).

Relativamente ai dati delle carte di credito, quasi sempre oltre al numero sono presenti anche cvv e data di scadenza (nel 98,6% dei casi) e nel 20,8% dei casi si ritrovano anche il nome e cognome del titolare. 

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L’Italia tra i Paesi più esposti

Scorrendo la classifica dei Paesi maggiormente colpiti dal fenomeno del furto di email e password online si osservano ai primi posti USA, Russia, Francia e Germania, seguiti dal Regno Unito e dall’Italia, che occupa il sesto posto assoluto. Completano la top 10 Polonia, Repubblica Ceca, Giappone e Brasile.

Per quanto riguarda invece lo scambio illecito dei dati delle carte di credito, tra le nazioni maggiormente coinvolte troviamo in vetta gli Stati Uniti, seguiti da Francia e Brasile, che completano il podio, mentre l’Italia occupa l’undicesima posizione

“L’utilizzo del digitale ha visto un’accelerazione dovuta in buona parte alla pandemia, ed è entrato nelle abitudini di acquisto e di utilizzo dei servizi di molte persone. Al contempo diverse imprese hanno avviato l’attività di offerta dei propri prodotti e servizi mediante e-commerce, dovendo così necessariamente avviare un sito web e gestire ordini online. Come tutte le novità non bisogna sottovalutare i rischi collaterali e che sono per molti totalmente nuovi”, spiega Beatrice Rubini, Executive Director di CRIF. “Indubbiamente, ci sono comportamenti che possono utilmente mitigare tali rischi. Per esempio, lato consumatori un punto di attenzione è rappresentato dalle modalità con cui definiamo e gestiamo le password legate a diversi account e l’attenzione con cui rispondiamo a email, messaggi o telefonate. Lato imprese, che hanno un sito web o un sito di e-commerce, è invece importante assicurarsi sistemi di protezione ma anche intercettare tempestivamente le possibili vulnerabilità derivanti da configurazioni di servizi o software non aggiornati”. 


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