Il cambiamento è ormai una costante e, dopo due anni di pandemia, ha travolto anche i modelli di sicurezza tradizionali. Così come per tanti altri ambiti, il software in forma di servizio erogato tramite il cloud è diventato il nuovo modello di riferimento per la sicurezza informatica, innescando il rapido sviluppo del mercato della “security as a service” (SECaaS), che IDC vede in crescita ad un tasso annuo medio composto (CAGR) del 13,1% al 2025.
Poiché una sempre maggiore proporzione di risorse IT viene spostata in ambienti cloud, la domanda di nuovi meccanismi di sicurezza per supportare questo cambiamento è in forte aumento. La situazione attuale - spiegano gli esperti - richiede l'implementazione di soluzioni flessibili per proteggere risorse aziendali “distribuite” e gestire la nuova normalità, comprese le varie modalità di lavoro remoto e ibrido.
I team di sicurezza devono quindi adottare nuovi approcci per consentire l'accesso sicuro e garantire la piena protezione delle attività all'interno e al di fuori del perimetro aziendale. Al di fuori di una LAN, le aziende tendono oggi a privilegiare le soluzioni SaaS (software as a service) perché da una parte offrono una maggiore sicurezza rispetto alle applicazioni locali, dall’altra risultano nativamente digitali e quindi “future proof”. Il software come servizio cloud si impone così quale modello di riferimento anche per la sicurezza.
Il mercato SECaaS si è evoluto parecchio dall'inizio della pandemia, con un aumento dei nuovi operatori, dei partner dell'ecosistema e, soprattutto, con l'espansione dell'offerta da parte sia dei fornitori di sicurezza IT, che dei cloud service provider. Dalla sicurezza di rete a quella degli endpoint, dall'identità e fiducia digitale allo stack AIRO (analisi, intelligence, risposta e orchestrazione), IDC prevede una crescita ad un tasso annuo medio composto (CAGR) del 13,1% dal 2020 al 2025.
Il valore del mercato passerà da poco più di 30 miliardi di dollari a quasi 56 miliardi, con tutte le categorie funzionali che lo compongono caratterizzate da un CAGR compreso tra l'8 e il 21,1%. Inoltre, stima la società specializzata in ricerche di mercato, nel biennio 2022-23 il 20% delle aziende con ambienti IT “distribuiti” (più sedi, più cloud, team di lavoro ibridi e device remoti) passerà alla “sicurezza di rete come servizio”, ed entro il 2025 il 55% delle organizzazioni migrerà ad un modello cloud per gestire centralmente la protezione dei dati.