Uno dei classici problemi italiani nell’ambito della Pubblica Amministrazione è l’emanazione dei decreti attuativi che devono rendere attuabili i provvedimenti contenuti nei decreti. Si tratta di un passaggio critico soprattutto in ambito economico, per esempio quando viene varata la Legge di Bilancio. Il 2020 è stato un anno eccezionale in tal senso, sono stati varati anche molti decreti economici con l’obiettivo di attenuare l’impatto della crisi economica legata alla pandemia.
Uno di questi, forse il più importante, è stato il Decreto Rilancio.
Se tuttavia il Decreto Rilancio è di maggio è solo ora che è stato emanato il decreto attuativo che introduce le novità in tema di agevolazioni fiscali previste per chi investe in start-up e PMI innovative, anche per mezzo di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio).
E che possono essere così sintetizzate:
Le nuove disposizioni, valide per gli investimenti effettuati nel 2020, si sovrappongono però e non sostituiscono quelle già in essere che in sintesi prevedevano:
Il decreto attuativo prevede il potenziamento del beneficio fiscale nella misura del 50% fino ad un massimo di € 100.000 investiti annui in start-up innovative. La detrazione è alternativa, e non cumulabile, rispetto a quella del 30% prevista dalla normativa già in essere.
Nel caso di investimenti in PMI innovative, l’investimento annuo su cui calcolare il beneficio del 50% sale a € 300.000.
La detrazione potenziata del 50% spetta prioritariamente rispetto a quella del 30% che continuerà a valere per la parte eccedente i sopra descritti tetti di 100 (o 300 mila) euro.
E’ importante notare che la detrazione fiscale del 50% spetta fino ad un ammontare massimo di aiuti concessi a titolo «de minimis» ad una medesima start-up o PMI innovativa non superiore a 200.000 euro nell'arco di tre esercizi.
E’ stato poi introdotto un nuovo adempimento a carico delle start-up/PMI innovative: prima della effettuazione dell'investimento agevolato, l'impresa beneficiaria deve presentare al MISE un’apposita istanza telematica che deve contenere:
Il MISE verifica tramite il registro nazionale degli aiuti il rispetto da parte dell'impresa beneficiaria del massimale de minimis e notifica gli esiti dell'accertamento sia all'impresa beneficiaria che all’ investitore.
Se l’istanza dell’impresa riguarda tutti i 200 mila euro del massimale e il MISE accerta che in nei tre anni a cui tale massimale si applica vi è già stato un utilizzo di aiuti pubblici simili, l’azienda è tenuta a presentare una nuova istanza indicando gli importi rideterminati ai fini del rispetto del massimale, ovvero per quella quota dei 200 mila euro per cui non è stata presentata domanda di aiuti.
Per gli investimenti già effettuati nel corso dell'anno 2020 deve presentare l’istanza nel periodo compreso tra il 1° marzo e il 30 aprile 2021.
Queste regole potrebbero rappresentare delle difficoltà per le campagne di equity crowdfunding per le quali non risulta possibile conoscere preventivamente né gli identificativi né gli importi ricevuti.
Diventa decisiva la capacità della Pubblica Amministrazione di essere quanto più rapida possibile.