#6 Kong, dall'Italia come "morto che cammina" a 1,4 miliardi di valutazione, CRIF che investe in Neva First e nuove exit, cos'è successo questa settimana?

Edoardo Reggiani 12/02/2021

Nell’intervista trasmessa da La7 nel 2014 Augusto Marietti, co-founder di Kong, definiva in maniera provocatoria  l’Italia come “un morto che cammina” sul fronte dell’innovazione e della tecnologia. A distanza di quasi 7 anni da quell’intervista Kong (che è basata in in Silicon valley) ha raggiunto lo status di “unicorn” grazie ad un round Series D da 100 milioni di euro che fissa la valutazione della società a 1,4 miliardi. 

Sicuramente dal 2014 l’Italia, che ancora sconta un gap importante rispetto ad altri Paesi sul fronte dell’innovazione e del venture capital, ha fatto molti passi avanti e con questo digest settimanale vogliamo raccontare quello che di buono e interessante succede dell’ecosistema. 

Come l’annuncio dell’investimento di CRIF nel fondo Neva First, gli investimenti delle investment company italiane Aurora Science e Health Technology Holding, il nuovo programma del MISE dedicato al supporto di startup nel mondo gaming e… molto altro!

 

Investimenti:

 

  • La startup statunitense Kong, attiva nel settore della “cloud connectivity” e  co-fondata da due italiani, ha annunciato la chiusura di un round Series D del valore di 100 milioni di euro ad una valutazione di 1, 4 miliardi. Grazie a questo round  guidato da Tiger Global Management, Kong entra nella ristretta cerchia degli unicorni fondati da italiani. Insieme a  Tiger Global hanno partecipato al round Goldman Sachs e gli esistenti Index Ventures, Charles River Ventures (CRV), Andreessen Horowitz e GGV Capital. 

 

  • Tau, startup torinese che sviluppa materiali avanzati per il mondo della mobilità elettrica, ha annunciato la chiusura di un round Series A da 6,75 milioni di euro. L’investimento è stato guidato dal corporate VC della tedesca Altana AG (Attiva nel settore chimico) insieme ad un consorzio di due fondi sovrani del Medio Oriente, al  Russian Direct Investment Fund (RDIF) e ad un gestore di investimenti tedesco. I fondi saranno utilizzati per accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti, ampliare la gamma attuale e incrementare la produzione.

 

  • CRIF, azienda globale specializzata in sistemi di business e credit information e soluzioni in ambito digitale per lo sviluppo del business e l’open banking, ha annunciato l’investimento nel Fondo Neva First, il fondo di venture capital gestito da Neva SGR (che fa capo ad Intesa Sanpaolo) con un focus su società deep tech in settori quali cybersecurity, cloud computing, AI, 5G e blockchain.  Neva Sgr aveva annunciato nel gennaio 2020 il primo closing del fondo a 150 milioni di euro con sottoscrizioni da parte di Compagnia di San Paolo, Cariparo, Carifirenze, Carilucca e della stessa Intesa Sanpaolo.

 

  • Aurora Science, investment company italiana focalizzata sul biotech, ha annunciato l’avvio delle sua attività con un investimento a favore della biotech spagnola Peptomyc, che sta sviluppando una nuova generazione di peptidi cellulo-penetranti per il trattamento di diverse forme tumorali. Il round da 11,4 milioni ha visto Aurora Science agire come lead investor insieme agli investitori esistenti Alta Life Sciences, HealthEquity, il Centre for the Development of Industrial Technology (CDTI) e un sindacato di business angels.

 

  • Health Technology Holding (HTH), investment company che integra le attività di scouting di Zcube - Zambon Research Venture con partecipazioni dirette in startup early stage nelle scienze della vita, ha partecipato insieme a primari investitori internazionali al round di investimento (Series C) da 70 milioni di euro di Univercells SA, società belga che ha sviluppato una piattaforma di bio-manufacturing con l’obiettivo di rendere i farmaci biologici largamente disponibili a costi ragionevoli. Univercells annovera tra i suoi finanziatori la Bill & Melinda Gates foundation, l’operatore internazionale di private equity KKR, ed investitori pubblici belgi come SFPI-FPIM (società d’investimento federale belga) e SRIW (società d’investimento della Vallonia). 

 

  • ACBC, startup italiana che ha sviluppato un nuovo concetto di calzature sostenibili, ha annunciato la chiusura di un round (aperto nell’estate del 2020) a quota 3,2 milioni di euro. Il round è stato chiuso grazie alle sottoscrizioni di Cdp Venture Capital sgr  (tramite il fondo Acceleratori), Boost Heroes e Ocean On Limited. Nei mesi precedenti vi avevano già investito Club degli Investitori, Boost Heroes e altri investitori privati attraverso la piattaforma Doorway.

 

M&A:

 

  • Helbiz, società tech americana fondata dall’italiano Salvatore Palella che  offre  soluzioni  per  la  micro-­mobilità  urbana, ha annunciato un accordo definitivo con la SPAC (special purpose acquisition company) quotata al Nasdaq GreenVision  Acquisition  Corp.  per un piano di fusione che porterà Helbiz alla quotazione.  L’operazione è attesa per il secondo trimestre del 2021 e  riflette  un  valore  di  capitale  netto  pro forma  per  la  nuova  società  stimato  in  circa  $408  milioni.  

 

  • Il Gruppo Azimut ha annunciato la firma di un accordo per l’acquisto, tramite Azimut Enterprises, del ramo d’azienda fintech e strutturazione di attività di finanza alternativa per le PMI di Epic Sim. L’operazione sarà perfezionata entro il primo semestre del 2021 e vedrà il conferimento del ramo d’azienda ad una NewCo (Azimut Direct) che sarà detenuta al 50,1% da Azimut e al 49,9% da Epic. Con questa operazione, Azimut punta ad erogare finanziamenti alle PMI italiane per 1,2 miliardi di euro nel periodo 2021-2025.

 

  • OCS, società tecnologica italiana, partner di primarie Banche e Istituzioni finanziarie del segmento Consumer Credit, ha annunciato l’acquisizione della fintech spagnola Talentomobile specializzata in soluzioni per la trasformazione digitale del mondo Finance, con un volume di business di circa 7M€ annui.

 

Novità regolamentari e intervento pubblico:

 

  • Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del MISE che assegna forme di sostegno alle società italiane che investono nella creazione di videogame. Il progetto, denominato, “First Playable Fund”, avrà una dotazione di 4 milioni di euro e prevede misure di finanziamento a fondo perduto per il 50% delle spese sostenute nelle fasi di concezione e pre-produzione per un importo compreso da 10 a 20 mila euro per singolo prototipo.