Life Sciences, il ruolo delle startup nella scoperta di nuovi farmaci e vaccini

Redazione BacktoWork 10/04/2021

Il 2020 è stato un anno cruciale per il settore delle scienze della vita. Lo dimostrano il numero e il volume di quotazioni in Borsa di aziende del settore, che hanno raggiunto il massimo storico a livello globale. Lo stesso interesse in questo ambito si registra in Italia, come evidenziato da Italian Angels for Growth, che ha messo in luce il ruolo fondamentale giocato dalle piccole società nello sviluppo di farmaci, terapie e vaccini.

Quando si pensa alla ricerca di prodotti farmaceutici innovativi, si è portati ad attribuire queste scoperte alle grandi aziende che da decenni dominano il settore, e che effettivamente portano questi prodotti sul mercato. Al contrario, i nuovi prodotti nascono da team di medici e universitari e sono ormai quasi sempre sviluppati nelle prime fasi di ricerca da piccole società; le grandi aziende entrano in gioco solo ad uno stadio avanzato del lungo processo di ricerca e sviluppo che porta alla messa in commercio di un nuovo farmaco.

Le fasi del percorso

Le fasi attraverso cui passano le società attive nella scoperta di nuovi farmaci e vaccini sono sei.

  1. Scoperta e sviluppo: disegno e sviluppo di un prodotto in grado di fermare o invertire gli effetti di una patologia. In questa fase vengono identificati i composti “lead”, e vengono raccolte informazioni su assorbimento, dosaggio, potenziali benefici, effetti collaterali, interazione con altri farmaci. 
  2. Ricerca preclinica: prima di testare un farmaco sull’essere umano, i ricercatori devono provare la non-tossicità del composto, sia in vitro che in vivo su animali, secondo le linee guida GLP (Good Laboratory Practices) previste dall’ente approvatore (EMA per l’UE, FDA per gli Stati Uniti).
  3. Ricerca clinica: le varie fasi dei trial clinici hanno l’obiettivo di analizzare l’interazione del composto con il corpo umano, e devono seguire le linee guida GCP (Good Clinical Practices). 
  4. Revisione da parte dell’ente di riferimento (EMA per l’Europa o FDA per gli Stati Uniti): l’ente esamina tutti i dati raccolti dalla società sui trial clinici e preclinici e decide se dare la propria approvazione per la commercializzazione del prodotto.
  5. Produzione e commercializzazione.
  6. Safety monitoring: anche una volta commercializzato, l’efficacia e la sicurezza del farmaco continuano ad essere monitorati dall’ente di riferimento tramite nuovi trial clinici.

Chi finanzia la ricerca

I grandi player del mondo farmaceutico intervengono tendenzialmente nelle fasi intermedie e finali dei trial clinici, finanziando o acquisendo le società per permettere ai farmaci più promettenti di concludere il percorso approvativo ed arrivare sul mercato. È invece proprio negli stadi iniziali, dalla scoperta e sviluppo del composto, fino ai test pre-clinici e le prime fasi dei test clinici, che gli investitori ricoprono un ruolo chiave. Finanziando le società durante i primi anni del loro percorso, sostengono la crescita nelle fasi a più alto rischio

Lo IAG Index - termometro dell’ecosistema startup elaborato da Italian Angels for Growth - per quanto riguarda le società Life Science early stage evidenzia round medi che vanno da € 0,6 milioni per i pre-seed ai € 6,7 milioni per i Series A, con valutazioni pre-money da € 2,7 milioni (pre-seed) a € 13,0 milioni (Series A). 


Potrebbe interessarti anche:

startup & pmi

Startup: cosa sono e con quali obiettivi nascono

startup & pmi crowdfunding

Startup, misure e incentivi fiscali per superare la crisi

startup & pmi crowdfunding

Come investire i propri risparmi nel 2020