Innovazione: Apple ancora leader, balzo di Tesla e Pfizer

Redazione BacktoWork 30/04/2021

Apple si conferma l’azienda più innovativa al mondo, seguita da Alphabet (Google) e da Amazon. Nella classifica “The 50 Most Innovative Companies” stilata da Boston Consulting Group, subito sotto il podio si collocano Microsoft, Tesla (che guadagna sei posizioni), Samsung, IBM, Huawei e Sony, con Pfizer che rientra nella top ten nell’anno del Covid, piazzandosi al decimo posto.

Una leva per accrescere resilienza e valore

Nel pieno della sfida al Covid-19, il report annuale di BCG evidenzia la crescente importanza assegnata dai top manager all’innovazione per aumentare la resilienza e il vantaggio competitivo delle proprie aziende. Il 62% delle aziende prevede di aumentare gli investimenti in innovazione e un terzo di queste in modo significativo. “I CEO stanno aumentando gli sforzi e gli investimenti, riconoscendo gli effetti positivi dell’innovazione sulla resilienza delle proprie aziende e sulla creazione di valore”, è il commento di Luca Gatti, Partner and Associate Director di BCG.

Eppure - si legge nel report - solo il 20% di tutte le imprese analizzate è realmente già “pronto” a innovare, è dotato cioè della necessaria capacità sistemica per trasformare le proprie ambizioni in risultati reali. “La buona notizia - prosegue Gatti - è che la maggior parte di queste aziende può migliorare la propria preparazione con alcuni cambiamenti mirati nella strategia, nel design del modello operativo e nelle capacità organizzative. Ad esempio, guardando agli innovatori di successo, emerge l’importanza di creare collaborazione tra diverse aree aziendali come Ricerca e Sviluppo (R&S) e Sales & Marketing, che insieme permettono di pensare sia in termini di prodotto che di cliente.” 

Quanto la “prontezza” a innovare sia un requisito fondamentale per avere successo lo dimostra la presenza di Pfizer al decimo posto e di Moderna al 42esimo, che hanno aumentato rapidamente la capacità di produzione per il vaccino Covid-19, o quella di Abbott Labs e Bosch, veloci a sviluppare kit di test e sistemi per il Covid-19. Stessa cosa si può dire per Target e Walmart, che hanno realizzato investimenti in e-commerce e omnicanalità per gestire il picco della domanda, o per aziende industriali come Siemens e GE, che hanno sperimentato nuovi usi per i dati e tecnologie avanzate come l’AI.

La classifica

L’impatto del Covid-19 ha portato pochi cambiamenti rispetto allo scorso anno nella top 10, dove Apple, Alphabet, Amazon e Microsoft si confermano ai primi 4 posti; Tesla scala ben sei posizioni, mentre restano sostanzialmente stabili gli altri marchi. La novità più significativa è costituita dal ritorno di Pfizer, che guida il gruppo delle società impegnate nella produzione dei vaccini, con J&J al 20esimo posto, Moderna al 42esimo e AstraZeneca al 49esimo. Escono dalle prime dieci posizioni Facebook al 13esimo posto (-3) e Alibaba al 14esimo (-7).

Una certa continuità si ritrova anche nella top 50, con 33 aziende già in classifica lo scorso anno, 12 rientrate dopo almeno un anno e solo 5 del tutte nuove (Abbott Laboratories, Comcast, AstraZeneca, Moderna, Mitsubishi). Tra quelle in ascesa si segnalano Siemens (+10 posizioni), Oracle (+10), Toyota (+20) e Salesforce (+14).

I Paesi più rappresentati sono gli USA con 27 delle aziende più innovative, poi Cina e Germania (entrambe con 5), Giappone (4) e Sud Corea (3).

L’Italia

La situazione dell’Italia appare in controluce. L’89% delle aziende intervistate nel nostro Paese considera l’innovazione una delle prime tre priorità. E il 50%, in linea con la media globale, si definisce realmente “impegnato” nell’innovare. Ma solo il 43% delle imprese italiane prevede di aumentare la spesa per l’innovazione (contro il 62% a livello globale). E solo il 15% può realmente definirsi “pronto”. 

Secondo Luca Gatti “alla luce dell’impatto della crisi, può essere comprensibile per le aziende non prevedere aumenti di spese in R&S. Tuttavia, è utile tenere presente che, in una prospettiva di lungo termine, gli investimenti effettuati durante una crisi sono quelli che portano i frutti migliori quando questa sarà passata”.

 


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