Industria 4.0: il Covid frena gli investimenti, ma accelera la digitalizzazione

Redazione BacktoWork 01/07/2020

C'è chi rischia di uscire addirittura rafforzato dall'emergenza sanitaria ed economica dovuta al Coronavirus. Se da un lato i lavori tradizionali sono andati in tremenda sofferenza, lo stesso non si può dire per quelle attività che rientrano nel mercato della Smart Manufacturing. E ciò trova conferma nello studio presentato dall'Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano nel corso del convegno "Digital New Normal: essere 4.0 ai tempi del Covid".

A seguito della pandemia le imprese manifatturiere italiane hanno ridotto gli investimenti, anche in digitale, una flessione fisiologica dovuta al periodo di forte incertezza. Ma le Smart Technologies - secondo il report - sono diventate in questa emergenza strumenti fondamentali per reagire alla crisi e in futuro la loro adozione crescerà in modo netto e rapido. 

Lo scenario post-Covid

Per il 2020 si prevede un lieve calo del fatturato 4.0, quasi in linea con il budget iniziale, o nello scenario più pessimistico una contrazione nell'ordine del 5-10%. Nel medio-lungo termine, in ogni caso, il sentiment rimane positivo, rafforzato dalla considerazione che l'emergenza abbia accelerato la trasformazione digitale e abbia aiutato a comprendere meglio tutti i benefici e il potenziale delle tecnologie 4.0.

Nell'attuale fase già quasi un terzo delle aziende sta riconvertendo la propria produzione o sta valutando di farlo a breve, e per il 25% di queste sono fondamentali tecnologie 4.0 come IoT e Cloud. Gli investimenti previsti comunque saranno ridotti fino al termine del 2020: il 26,5% delle aziende posporrà almeno metà di quelli originariamente pianificati, e un quarto concentrerà gli investimenti su Industrial-IoT, Analytics e Advanced HMI (Human Machine Interface). 

Anche se spesso il ritorno d'investimento non è immediato, solo l'1% delle imprese è deluso dalle Smart Technologies. Nell'incertezza legata all'effettivo superamento dell'emergenza e alla ripartenza della domanda, le imprese auspicano incentivi per non fermare la "scalata digitale", in particolare una riduzione delle imposte sui prossimi esercizi contabili (per il 33%) e una diminuzione del costo del lavoro per gli operatori di fabbrica (30%). Ma quasi un terzo (31%) chiede anche di rilanciare il super e iper ammortamento per i beni strumentali, di gran lunga più desiderato rispetto al credito d'imposta per ricerca e sviluppo (17%), agli incentivi per beni immateriali (18%) o a quelli per assunzione e formazione (8% e 11%, rispettivamente). 

Cosa emerge dall'Osservatorio Industria 4.0

Il Responsabile scientifico dell'Osservatorio Industria 4.0, Marco Taisch, rileva come in questa nuova fase sia compito dell'industria italiana essere motore della ripartenza: "La trasformazione digitale diventa ancora più rilevante non solo per garantire i processi operativi, ma anche per dare nuova efficacia alle decisioni, per accelerare la riconversione dei prodotti e monitorare e gestire i rischi. Le imprese che avevano investito in precedenza ne hanno tratto grande beneficio, ma questa è l'occasione per tutte di compiere un passo avanti nel digitale. In questo senso è positivo l'impegno del Governo nel dare stabilità al piano Trasformazione 4.0". 

Nel 2019 le applicazioni di tecnologie 4.0 nelle aziende manifatturiere italiane sono cresciute del 22% rispetto all'anno precedente, con una forte accelerazione in particolare di soluzioni Cloud e Analytics per la supply chain, oltre che IoT per le fabbriche, mentre si affacciano le prime applicazioni di Artificial Intelligence. "Sono circa 1100 le applicazioni censite, e di queste ben il 46% rispondono a bisogni enfatizzati dalle imposizioni del lockdown – spiega il Direttore dell'Osservatorio Giovanni Miragliotta, commentando questi dati –. L'emergenza segnerà profondamente le imprese italiane, circa il 40% stima una perdita di fatturato di oltre il 20% rispetto al budget, ma gli investimenti in digitale sono stati lo strumento per reagire all'emergenza e secondo la grande maggioranza delle industrie questa esperienza alla fine si rivelerà un acceleratore della trasformazione 4.0". 


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