Tradizionalmente più resistente di altri settori produttivi alle crisi congiunturali, anche il mondo dell'alta gamma ha subito gravi perdite a causa della pandemia di coronavirus. Secondo gli studi Altagamma Bain Worldwide Market Monitor 2020 e Altagamma Consensus 2021, il mercato globale del lusso a fine 2020 registrerà una flessione tra il -20 e il -22% con perdite pari a 217 miliardi di euro.
Il periodo di maggiori difficoltà è stato il secondo trimestre dell'anno, quando il mercato ha registrato per la prima volta una flessione del 50% a cui ha fatto seguito un recupero nel terzo trimestre. Un'ulteriore risalita si prospetta però possibile soltanto nel 2021: gli studi prevedono una crescita che varia dal +10/+12% al +17/+19% a seconda della ripresa di acquisti turistici e domestici.
Ad avere la meglio sarà la pelletteria (+16%), per cui si prevede un ritorno ai livelli del 2019, seguita dalla cosmetica (+15%) e dal settore dell'abbigliamento e delle calzature (+14%). Percentuali di incremento inferiore sono invece stimate per gioielli e orologi (+12%), che risentono maggiormente della mancanza del travel retail e dell'esperienza in negozio. Stando così le cose, si prevede che il mercato dei beni di lussi torni ai livelli pre-crisi entro il 2022/2023.
Tra le tendenze che secondo gli esperti plasmeranno il futuro del mercato dell'alta gamma dopo l'epidemia vi sono:
la preminenza del digitale: dopo che nel 2020 il mercato del lusso online (23%) è raddoppiato rispetto al 2019 (12%), si prevede che entro i prossimi cinque anni il canale peserà più del 30% del valore di mercato. Nel 2021 inoltre, mentre il retail e il wholesale fisici cresceranno del 15% e dell'8%, i corrispettivi digitali registreranno una crescita del 22% e del 18%.