Gli impatti del metaverso nel mondo dello sport e dell’intrattenimento

Redazione BacktoWork 01/04/2022

Lo spazio virtuale immersivo potrebbe rivoluzionare in maniera sostanziale le abitudini dei fan e rappresentare uno spartiacque tra lo sport del futuro e il modo in cui lo abbiamo sempre considerato

Per molti, il metaverso permetterà l’ingresso in un nuovo mondo visivamente più coinvolgente di Internet dove la realtà virtuale potrà esprimere il meglio delle sue straordinarie potenzialità.

In questo senso, già oggi è una sorta di regno virtuale in cui i membri di un gruppo si riconoscono una particolare identità ma è ancora troppo presto per capire se si tratterà di una realtà anonima e sicura, oppure un luogo oscuro in cui le conoscenze digitali metteranno a repentaglio la stessa incolumità del (e nel) network.

A proposito dei tanti interrogativi su come il metaverso permetterà l’interazione e la partecipazione, tuttavia, è impossibile non pensare a quello che Daniel Dayan e Elihu Katz definivano “le grandi cerimonie dei media”. Per quello che si è visto finora, per quanto si sa dei mondi digitali immersivi, e per ciò che riguarda il tema di questa trattazione, cioè il suo rapporto con il mondo dello sport, non è peregrino pensare che, in futuro, partecipare a un evento sarà un’esperienza molto coinvolgente.

Attimi di esistenza

Simon Powell è un’analista che si è espresso in tal senso a fine 2021 in un interessante lavoro di ricerca dal titolo quanto mai indicativo The Digitization of Everything. Nel lavoro commissionato per società di servizi finanziari, ha previsto che il metaverso sarà dirompente solo una volta che se ne avrà compreso il vero potenziale. Tuttavia, il periodo di sperimentazione potrebbe durare anche un decennio. Ma, una volta che avrà preso forma, un buon numero di aziende potrebbero trarre grandi benefici dal nuovo ecosistema digitale.

Man mano che si evolve, ogni singolo metaverso avrà, infatti, la capacità di ricreare quasi tutto ciò ha a che fare con l’esistenza delle persone: lavoro, servizi di utilità e di intrattenimento e il passaggio a un mondo connesso, si legge ancora nel suddetto report, continuerà fino a includere avatar 3D, realtà virtuale e realtà aumentata. 

In buona sostanza, il mondo digitale in cui tutti possiamo entrare e uscire sarà creato dalla digitalizzazione di tanti attimi di qualità della nostra vita. Ecco perché il metaverso va considerato come una nuova piattaforma che includerà le più svariate tecnologie e interfacce. Non sostituirà il web, ma certamente potrebbe cambiare il modo in cui le persone interagiscono con il mondo fisico o il modo in cui si relazionano tra loro.

Il palazzetto se ne va nel metaverso

Con tanta tecnologia a disposizione, agli appassionati di sport può venire spontaneo chiedersi: come si guarderanno le partite? Verosimilmente, piuttosto che essere bloccati su un divano o seguire sugli schermi dei cellulari gli eventi dal vivo, i fan avranno l’opportunità di assistere all’evento sportivo come se fossero in tribuna.

Attraverso un uso sapiente delle interfacce, probabilmente molte piattaforme di streaming saranno ripensate da zero, e anche chi segue da casa un evento sportivo potrebbe essere in grado di influenzare il gioco al pari di chi ha pagato il biglietto per la sua versione nel mondo reale.

Il metaverso offre, infatti, la possibilità di arrivare ai pubblici “fuori mercato” o più lontani dalla città natale della squadra che altrimenti non saprebbero sperimentare l’azione, l’interazione con i compagni, e non potrebbero godersi l’atmosfera del palazzetto o dello stadio.

Se le aspettative di Mark Zuckerberg non saranno disattese la next big thing dei social network rivoluzionerà il modo in cui le persone consumano lo sport e porterà a un nuovo livello il coinvolgimento dei fan.

I metafan entreranno in arene sportive che sapranno offrire molte tipologie di iterazioni. Si potrà creare il proprio avatar, socializzare, guardare insieme un evento, acquistare prodotti e, in generale, grazie alla vista panoramica dell'intera partita mixata a quella promessa dalle telecamere multi-view, scegliere di ingrandire qualsiasi prospettiva, approfondire alcuni dettagli. Costruirsi, in pratica, il proprio evento sportivo su misura.

Metaverso? Come un videogioco. Per tutti

Mentre la sua società cambiava nome Mark Zeckerberg definiva il metaverso "un progetto collettivo creato da persone in tutto il mondo e aperto a tutti". Era l’ottobre del 2021. Usando Fortnite come esempio, molte aziende nel mondo hanno cominciato a ripensare i propri servizi online.

Il metaverso pensato nell’ottica della fruizione del brand consente alle persone di partecipare davvero alla vita della squadra e interagire con i prodotti. Anche i grandi player dello sport, di conseguenza, saranno davvero in grado di sfruttare le loro proprietà intellettuali all'interno del metaverso. 

L'esperienza sportiva sarà “ludicizzata”, sostenuta da elementi interattivi e di intrattenimento, arrivando a potenziare l’experience dell'arena sportiva fisica e sarà data anche la possibilità di sbloccare giochi e interazioni nello spazio virtuale anche durante le pause dell'azione sportiva. In effetti, tali opportunità possono essere estese anche prima e dopo le partite. 

Il metaverso, grazie a questi tempi dilatati, potrebbe, pertanto, aprire nuove opportunità per la creazione di contenuti, sia dei fan che quelli delle star dello sport. I titolari dei diritti di questi nuovi formati avranno la possibilità di proporre novità alle community di utenti che grazie a un rinnovato senso di appartenenza e di similarità saranno sempre più esperti e desiderosi di interagire in modo via via più creativo e ingaggiante.

La palla passa a qualche centimetro

Gli ostacoli maggiori, viene da pensare, saranno legati alle prestazioni di queste piattaforme.

Lunghi ritardi rovinerebbero le dinamiche dello sport virtuale, lasciando alcuni partecipanti bloccati nel mezzo di una conversazione, di una visione o di un'esperienza di acquisto, creando, inevitabilmente, una forma di sfiducia nei confronti di tutto il sistema. Tuttavia, saranno vitali soprattutto le esperienze audio e quelle visive a condizionarne l'introduzione. 

Tempi di latenza bassi e sincronizzazione elevata saranno fondamentali per la visualizzazione in tempo reale di un evento sportivo. Inoltre, per un'esperienza davvero stimolante, saranno necessari effetti audio reali, che ripropongano la riproduzione di suoni da lontano o da vicino e i loro comportamenti nello spazio. Pertanto, l'audio spaziale 3D darà un contributo cruciale.

Insomma, è chiaro che il metaverso diventerà davvero un’arena virtuale solo se riuscirà a coinvolgere i fan come mai prima d’ora.


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