Idc: entro il 2022 la digitalizzazione interesserà il 65% del Pil mondiale

Redazione BacktoWork 26/11/2020

In questi ultimi mesi dove molti aspetti della realtà imprenditoriale si sono dovuti necessariamente fermare la digital trasformation delle aziende ha invece proseguito il proprio cammino, sfruttando proprio il lungo periodo di stop forzato e il necessario ingresso dello smart working all’interno delle nostre vite lavorative. Un drastico cambio di paradigma che secondo gli analisti della società di ricerche di mercato Idc provocherà un rapido incremento della digitalizzazione, per un valore complessivo che arriverà tra tre anni a 6,8 trilioni di dollari: il tutto crescendo a un tasso annuale composito del 15,5% dal 2021 al 2023.

Idc: il futuro nella trasformazione digitale

Le stime effettuate dagli esperti di Idc sono contenute all'interno del recente studio dal titolo "Idc FutureScape: Worldwide digital transformation 2021 predictions", che analizza quelli che saranno nei prossimi cinque anni i dieci trend principali a livello mondiale nell'ambito della trasformazione digitale e quale sarà il loro impatto sui Chief Information Officier e sui professionisti dell'It.

Gli investimenti in digitalizzazione

Tra le previsioni presentate da Idc la prima riguarda proprio l'aumento del volume d'investimento in relazione alla digital transformation, il cui valore nel giro di soli tre anni (dal 2020 al 2023) potrebbe raggiungere i 3,8 trilioni di dollari. Se il trend dovesse mantenersi costante, la prospettiva è che entro il 2022 circa il 65% del Pil mondiale sarà completamente digitalizzato, mentre per il 2023 le roadmap per l'adozione di processi di trasformazioni digitale saranno ormai la normalità in almeno il 75% delle aziende.

Spostamento del focus sul risultato

Con l'evoluzione digital del management aziendale, vi sarà inoltre nel prossimo futuro un importante spostamento del focus di gestione del processo al risultato, che implementando modelli di sviluppo maggiormente agili e innovativi coinvolgerà circa il 60% dei Ceo delle organizzazioni appartenenti al G2000, la classifica annuale stilata dalla rivista Forbes delle prime 2mila aziende al mondo quotate in borsa. La digitalizzazione riguarderà inoltre anche i tradizionali rapporti di lavoro tra i membri dell'azienda, con anche qui il 60 delle imprese che entro il 2021 investiranno nella employee experience.

In tutto ciò cambierà radicalmente anche lo scenario in cui le aziende del domani si muoveranno, con il 75% di queste che entro il 2025 sfrutterà le piattaforme digitali e gli ecosistemi estesi per traghettare il proprio business verso le nuove trasformazioni del mercato.

Cambiamenti nei modelli di business

La corsa alla digitalizzazione imporrà inoltre alle aziende un totale ripensamento del loro modello di business, inducendo almeno il 30% di essere a investire in tal senso entro il 2021 e accelerando di conseguenza il processo di trasformazione digitale già in atto. Di pari passo con l'innovazione digitale aumenterà peraltro anche la sostenibilità delle imprese stesse entro il 2022, nonché la loro capacità di generare valore al fine di creare un nuovo standard di progetti: "guidati dagli strumenti del digitale e abilitati dalla sostenibilità".

Verso un'imprenditoria nativa digitale

Le previsioni di Idc tengono inoltre conto di come con il passare degli anni la digitalizzazione diventerà sempre più qualcosa di familiare ai nostri occhi, rendendo pertanto necessaria l'implementazione di una cultura aziendale che dovrà essere per forza digitally native per poter rimanere al passo con l'innovazione. Idc parla a questo proposito proprio di una "economia della supremazia digitale" che entro il 2025 sarà ormai un aspetto imprescindibile della nuova imprenditoria. Un'organizzazione del business in cui il perno saranno il cliente e i dati forniti da quest'ultimo.

A tutto ciò si aggiunge anche l'accelerazione delle cosiddette esperienze digitali prevista entro il 2022. In questo modo il cliente, pur rimanendo al centro del business aziendale, non sarà costretto a essere un soggetto passivo, ma verrà invece coinvolto proprio grazie a quelle stesse tecnologie digitali che contribuiscono ad accrescere la produttività dei lavoratori.

La transizione verso un'economia della piattaforma digitale

Come ultima previsione per il 2023, Idc vede nel new normal un'opportunità per molte aziende per innovare il proprio business, con circa il 60% dei soggetti membri del G2000 che nei prossimi tre anni si impegneranno nel portare avanti la loro piattaforma digitale.

Opinioni sostenute anche da Shawn Fitzgerald, research director, Worldwide digital transformation strategies di Idc, per il quale le attuali previsioni sulla digital transformation tendono a mettere in luce i vantaggi che ha un'impresa nel diversificare le proprie strategie digitali: "Le organizzazioni che hanno messo al centro i nuovi modelli di business digitali e che stanno implementando con successo le loro strategie sulle piattaforme digitali sono ben posizionate per continuare ad avere successo nella digital platform economy".


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