Francesco Romano, BuyU: “Lo shopping sarà sempre più phygital”

Redazione BacktoWork 14/12/2021

L’e-commerce e il negozio tradizionale riuniti in una piattaforma che sta al crocevia tra il mondo fisico e quello digitale per favorire un’esperienza ibrida, fluida e senza interruzioni. È l’idea su cui si basa la startup BuyU, che si pone un obiettivo assai ambizioso: far riscoprire ai consumatori il piacere di fare shopping.

Un bisogno, in tempi molto recenti, ha accomunato i negozianti di tutto il mondo: risollevare le sorti delle proprie attività commerciali a seguito della pandemia. Soprattutto nel comparto della moda, indubbiamente uno dei settori più colpiti dalle conseguenze del Covid-19, in particolare se si pensa a quel segmento rappresentato dai piccoli negozi al dettaglio, che si sono trovati a dover affrontare la concorrenza dei colossi mondiali dello shopping online, uscendone spesso con le “ossa rotte” e i fatturati in drastica riduzione.

Francesco Romano, giovane imprenditore di origini italo-britanniche, ha colto il disagio e ha immaginato uno strumento capace di combinare lo shopping online con quello in-store, creando un insieme di “vetrine social” pensate ad hoc per l’abbigliamento.

Sullo sfondo vi è anche una tendenza dominante: quella di non percepire più un confine netto tra la dimensione reale e quella virtuale, soppiantato da un’esperienza ibrida, fluida e senza interruzioni. Ed è così che nasce BuyU.

Come funziona il servizio?

BuyU è un’app utile sia per il negoziante che, costruendo le proprie vetrine social all’interno della piattaforma, si ritrova a essere più facilmente raggiungibile, sia per l’utente finale al quale viene offerto uno strumento che gli consente di trovare in modo rapido esattamente ciò che sta cercando, navigando online tra migliaia di prodotti pubblicati dai negozi più vicini e concludendo poi l’acquisto nel negozio fisico.

Che cosa può fare BuyU per far vivere un’esperienza di acquisto coinvolgente a sostegno, o in sostituzione, di quella che avviene fisicamente nei negozi?

BuyU fa vivere ai propri utenti una user experience di tipo phygital, fisica e digitale al tempo stesso: è questo il concetto che sta alla base della nostra app dove la tecnologia ha la veste di un ponte tra i due mondi.

Nella vostra piattaforma sono già presenti oltre 200 negozi: lo ritenete un numero già consistente per valutare il livello di apertura verso il cambiamento, di utilizzo dei nuovi media, e della fiducia nel fare ricorso alle attività social per il proprio business?

L'utilizzo dei social media è in continua crescita, soprattutto per ciò che riguarda le generazioni più giovani e i millennial in modo particolare. Di conseguenza, per raggiungere questo target, chi opera nel mondo del commercio deve necessariamente consolidare il suo posizionamento nel mondo online.

Il feedback da parte degli esercenti che hanno deciso di essere presenti nella nostra piattaforma è molto positivo, poiché grazie alla app possono aumentare i loro ricavi ed entrare in contatto con nuovi consumatori, in maniera del tutto gratuita.

Inoltre, possono usufruire anche di tutta una serie di servizi a pagamento funzionali a produrre un potenziamento delle loro performance: per esempio, sponsorizzazioni interne all’app e gli insights degli stessi utenti (genere, abitudini di acquisto, interessi, brand più ricercati, eccetera).

Qual è il vostro mercato di riferimento e quali sono le potenzialità che offre?

Il mercato di riferimento della nostra attività è il settore della moda che comprende sia il commercio di abbigliamento online che quello al dettaglio in-store poiché l’offerta si realizza attraverso un servizio digitale ma rivolto essenzialmente ai retailer fisici.

Tanto per avere un ordine di grandezza del fenomeno, con le riaperture conseguenti ai vari lockdown - durante i quali l’acquisto di prodotti era relegato all’online - si è riscontrato un netto miglioramento delle performance del retail fisico con crescite medie nelle vendite al dettaglio vicine al 10% in termini di volumi. È stato il comparto moda a beneficiare di più di questo ritorno.

Senza contare che, oltre alla già citata propensione digitale delle nuove generazioni, è emersa anche una forte necessità di trovare soluzioni alternative di vendita e quindi di strumenti innovativi per raggiungere i consumatori.

BuyU

L’app che trasforma lo shopping digitale in esperienza reale in-store

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Come cambia, se cambia, il vostro posizionamento dopo che una delle aziende più importanti del mondo dei social, Facebook, ha svelato i propri programmi in tema di metaverso e di esperienza online?

Riconosciamo sicuramente l’innovazione del progetto e l’ambizione del metaverso ma, allo stesso tempo, crediamo fortemente che il mondo dell’abbigliamento non possa sopravvivere senza il mondo fisico, perché per il consumatore rimane e rimarrà ancora molto importante vivere l’esperienza in-store con la possibilità di interagire con la forza vendita e di provare i vari articoli.

Qual è il vostro pensiero pensando a quanto può evolvere e mutare rapidamente la tecnologia nel vostro settore?

La spinta alla digitalizzazione è notevole, riteniamo comunque che l’interazione fisica sia ancora un elemento molto importante e prezioso per il cliente soprattutto nel mondo dell’abbigliamento. Toccare con mano i capi, provare le diverse taglie e modelli, e interagire umanamente con il commesso sono abitudini che il cliente non vuole perdere.

Allo stesso tempo, però dobbiamo stare al passo con i tempi anticipando il futuro, dove le nuove pratiche di consumo e di fruizione si legheranno sempre più al mondo digitale.

La vera soluzione è il phygital dove l’immediatezza, l’immersione e la velocità si fondono con il mondo fisico nonché con la possibilità di interagire con le persone e il prodotto. 

Nello scenario futuro, questo tipo di approccio sarà il modo migliore per soddisfare i bisogni delle nuove classi generazionali di consumatori, i quali vogliono soddisfare le proprie esigenze attraverso diverse piattaforme.

La filosofia del progetto BuyU è quella di creare un’opportunità in più. Non è qualcosa che sostituisce completamente l’esperienza di acquisto fisico. Quale feedback avete ricevuto in merito alla questione da utenti ed esercenti?

Oggi, da un lato c’è la digitalizzazione con i grandi colossi dell’e-commerce che hanno portato velocità e praticità all’interno dei processi di acquisto, dall’altro c’è la tradizione con i piccoli dettaglianti che hanno subito riduzioni di fatturato a seguito delle nuove pratiche di consumo.

BuyU nasce infatti dall’idea di far coesistere la digitalizzazione e la tradizione, mediante un approccio multicanale. La nostra vera grande sfida sarà di aiutare entrambi i mondi a coesistere per favorire l’esperienza dell’utente.

L’esperienza d’acquisto viene sempre più condizionata dalla logistica e spesso il servizio influenza la scelta più del prodotto stesso. Chi si occupa della logistica in BuyU? Come funziona?

Crediamo fortemente che la logistica sia un aspetto fondamentale nell’offerta all’utente di un’esperienza di acquisto completa. Non a caso, abbiamo già in programma il lancio di un marketplace, per raggiungere gli utenti che prediligono ancora lo shopping online, con il quale potremo far recapitare ai consumatori gli articoli non presenti in un determinato negozio, grazie ai vari sistemi integrati di logistica che verranno implementati nei prossimi anni.

Allo stesso tempo, verrà consolidata anche una rete di riders BuyU, che ci permetterà di posizionarci come primo canale di fashion delivery.

Quali sono i vostri competitor e che cosa vi distingue dalla concorrenza?

Ci sono altre startup che si posizionano nella nostra area strategica, dalle quali ci distinguiamo per diversi aspetti: il sistema di image recognition basato sull’image processing e sulle reti neurali, per esempio, che sfrutta l’intelligenza artificiale per trovare un determinato articolo attraverso la fotocamera dello smartphone. Le applicazioni mobile iOS e Android permettono, infatti, all’utente di scattare una foto di un capo o indumento che viene inviata al server. A sua volta, l’immagine viene classificata e il sistema suggerisce all’utente il punto di vendita fisico affiliato alla piattaforma dove è possibile trovare quel capo o indumento (oppure uno simile).

Oppure vale la pena citare il meccanismo di raccolta di informazioni sui gusti degli utenti e sulle loro ricerche (tipologia di vestiario e brand, tanto per citarne alcune), il tutto in un’ottica geo-referenziata. Come pure il servizio di prenotazione dei prodotti che permetterà agli utenti di bloccare l’articolo desiderato presso un determinato negozio.

Quali sono gli obiettivi della campagna di crowdfunding? 

L’obiettivo della campagna è quello di trovare degli investitori che credano nel nostro progetto ma soprattutto che guardino al futuro con speranza. A seguito della raccolta, i fondi verranno utilizzati principalmente per incrementare la notorietà dei nostri servizi mediante attività di influencer marketing, press office, campagne di social media marketing e spot televisivi. E, dopo aver consolidato il nostro posizionamento in Italia, prevediamo anche un’espansione all’estero.


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