Fondo per chi investe in videogame: il Mise stanzia 4 milioni di euro

Redazione BacktoWork 23/02/2021

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) che istituisce il First Playable Fund, fondo per l’intrattenimento digitale di 4 milioni di euro riservato alle società italiane che investono nell’industria dei videogame.

Fondo per investimenti nei videogame

Si tratta di una norma volta a supportare le aziende che intendono realizzare prototipi di videogiochi destinati alla distribuzione commerciale. Già introdotta con il Decreto Rilancio, la misura prevede finanziamenti a fondo perduto per il 50% delle spese sostenute nelle fasi di concezione e pre-produzione (costi per hardware, software e professionalità coinvolte) per un importo compreso tra 10 e 20 mila euro per singolo prototipo, da presentare entro 18 mesi dalla concessione del prestito.

Per poter accedere alle agevolazioni, non cumulabili ed erogate in due tranche in base alle spese effettuate, si dovranno presentare una serie di documenti ad uno sportello telematico che provvederà a valutarle. Le modalità di presentazione saranno rese note in un secondo momento da un provvedimento del direttore generale per gli incentivi alle imprese del Mise. Nell’attesa della pubblicazione del bando, il Decreto ha specificato i requisiti che le aziende devono avere per poter accedere al fondo, ovvero:

  • svolgere in via prevalente l'attività economica di 'Edizione di software' o 'Produzione di software, consulenza informatica e attivita connesse';
  • avere sede legale nello Spazio economico europeo;
  • essere soggette a tassazione in Italia per effetto della loro residenza fiscale, ovvero per la presenza di una sede operativa in Italia a cui ricondurre il prototipo del videogioco;
  • avere un capitale sociale minimo interamente versato e un patrimonio netto non inferiori a 10mila euro;
  • essere regolarmente costituite e iscritte come attive nel registro delle imprese della Camera di commercio competente a livello territoriale;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non essere in liquidazione volontaria né sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • garantire, nel caso in cui operino anche in settori diversi o esercitino anche altre attività escluse dal campo di applicazione del regolamento de minimis, che queste non beneficino di aiuti concessi a norma del regolamento de minimis.

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