Digitalizzazione: Italia ancora indietro, possibile un cambio di passo grazie al PNRR

Redazione BacktoWork 03/03/2022

Secondo i risultati dei Digital Maturity Indexes, elaborati dall'Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano, nel 2021 l’Italia si posiziona 23esima tra i 27 Stati dell'UE per livello di digitalizzazione. A determinare la distanza con il resto d'Europa è principalmente il gap di competenze digitali dei cittadini, sia quelle di base che specialistiche. Il quadro però migliora - e vede il nostro Paese raggiungere il 17esimo posto - se si considerano i fattori in grado di “abilitare” la trasformazione digitale.

La ricerca dell'Osservatorio Agenda Digitale

"I risultati mostrano come il ritardo dell’Italia sia soprattutto nella capacità di capitalizzare gli sforzi compiuti, rendendo effettiva la trasformazione digitale”, afferma Luca Gastaldi, Direttore dell'Osservatorio. L’analisi evidenzia infatti gli importanti passi avanti compiuti nell’ultimo anno nelle piattaforme abilitanti, per costruire un vero e proprio "sistema operativo" per l'Italia digitale. 

L'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) è ormai una soluzione consolidata, con tutti i 7.903 Comuni subentrati, come anche pagoPA a cui hanno aderito quasi tutte le amministrazioni (in particolare il 99,4% dei Comuni) per oltre 350 milioni di transazioni effettuate. Si contano 27 milioni di identità digitali erogate, con 570 milioni accessi a SPID nel 2021, e 22 milioni di accessi alla Carta d’Identità Elettronica (CIE). L'app IO è stata scaricata da oltre 25 milioni di italiani (prevalentemente per bonus vacanze, cashback di Stato e green pass). Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) ha oltre 350 milioni di referti digitalizzati accessibili, anche se non è pienamente operativo e interoperabile. 

Il PNRR e il ruolo chiave della Pubblica Amministrazione per la trasformazione digitale

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nelle sue 6 missioni, dedica a iniziative di digitalizzazione oltre 65 miliardi di euro (ben più dei 40 miliardi di euro della sola missione 1, specificamente dedicata alla transizione digitale). Cruciale, nell'attuazione del PNRR, sarà il ruolo che svolgerà la Pubblica Amministrazione. Gli investimenti destinati specificatamente alla trasformazione digitale della PA ammontano a 9,72 miliardi di euro, di cui 6,14 per la digitalizzazione della PA stessa, 1,27 miliardi per l'innovazione della macchina pubblica, 2,31 miliardi per l'innovazione della giustizia. Ma se è vero che la gran parte delle risorse è destinata alla PA, è pur vero che essa acquista da aziende private sostanzialmente la totalità delle soluzioni digitali, per una spesa totale, nel 2020, di 6,7 miliardi di euro

Risulta dunque fondamentale il miglioramento dei processi di procurement e delle gare pubbliche per i servizi digitali. La PA deve mettersi nelle condizioni di collaborare maggiormente con tutte le imprese, da quelle più grandi fino alle startup e le Pmi ad alto tasso innovativo

Più in generale, spiega Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell'Osservatorio Agenda Digitale, "per concretizzare tutto il potenziale di trasformazione digitale associato al PNRR è necessario 'unire i puntini', raccordando visioni, risorse e sforzi che, se non ben allineati, rischiano di far perdere tempo ed energie. Bisogna raccordare il PNRR con gli altri piani strategici, il centro con i territori, le esigenze di breve con quelle di lungo periodo”. 


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