Clubhouse, il social del momento è nel mirino di Facebook: Zuckerberg vuole la sua versione

Redazione BacktoWork 27/02/2021

Dopo avere sbaragliato il mercato dei social network e aver visto crescere il proprio valore fino al miliardo di dollari, Clubhouse rischia ora di essere fagocitato da Mark Zuckerberg, che avrebbe allo studio una versione analoga da affiancare probabilmente a Facebook.

In poche settimane è diventato l’astro nascente del mondo dei social, con la sua assenza di testi e video e la possibilità di comunicare soltanto tramite messaggi vocali, e come ci si poteva immaginare Clubhouse è già nel mirino dei giganti del settore: in particolare di Facebook. Secondo quanto riportato dal New York Times infatti il fondatore dell’azienda di Menlo Park, Mark Zuckerberg, starebbe studiando a fondo le funzionalità e i meccanismi alla base del successo di Clubhouse, per poterli replicare sulle proprie piattaforme. Un’operazione imprenditoriale che in molti tuttavia vedono come l’ennesimo tentativo di Zuckerberg di togliere di mezzo un possibile concorrente.

Clubhouse, Zuckerberg pensa a una propria versione

Il quotidiano newyorkese ha infatti spiegato che al fine di valutare meglio le potenzialità del nuovo social, pochi giorni fa lo stesso Zuckerberg ha aperto una cosiddetta “stanza” di Clubhouse, dove ha avviato una conversazione aperta al pubblico sulle nuove frontiere dell’hi tech, come la realtà virtuale e la realtà aumentata. L’esplicito utilizzo di una tecnologia rivale sarebbe alla base della strategia con cui il fondatore di Facebook starebbe prendendo le misure per una possibile contromossa della sua azienda. Non sarebbe peraltro la prima volta che Zuckerberg tenta di impossessarsi di idee vincenti prendendo ispirazione a piene mani dai nuovi social che appaiono sulla piazza.

Successe infatti già molti anni fa con le ormai celebri Stories, inizialmente nate su Snapchat e poi diventate uno dei cavalli di battaglia di Instagram, e in seguito accadde anche con semplici trend digitali come quello dei video in playback, molto in voga su TikTok soprattutto tra i giovanissimi della Generazione Z. Clubhouse rappresenta però un’incognita per l’imprenditore di White Plains, il quale dovrà fare i conti con una tecnologia che sta creando non pochi grattacapi in varie parti del mondo.

I punti oscuri del social

Nonostante l’app sia in crescita in numerosi paesi – tra cui l’Italia - e abbia già superato il valore del miliardo di dollari, qualche giorno fa la Cina ha deciso di bloccarne il download dopo appena un mese dal suo lancio. Incentivati dal fatto che il social non tenesse traccia delle conversazioni e fosse quindi relativamente al sicuro dai cyber attacchi del governo di Pechino, molti dissidenti politici hanno infatti approfittato della situazione per parlare di tematiche sgradite alle autorità cinesi, come i rapporti tra la Cina e Taiwan, la repressione in atto a Hong Kong e i campi di detenzione per gli uiguri nella provincia dello Xinjiang.

Ma non è solo in Cina che Clubhouse ha registrato dei problemi. Secondo Jessica Lessin, redattore capo della testata The Information, diversi giornalisti non sono riusciti a entrare nella stanza dove stava parlando il CEO di Tesla Elon Musk perché bloccati da quello che è forse il più grande investitore di Clubhouse, Marc Andreessen. La stessa Lessin in un suo tweet successivo ha poi affermato: “È davvero l’ora di pensare al tremendo potere che certe persone hanno nell’orientare la narrazione esattamente come vogliono”.


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