Nel mercato del lusso è iniziato “il decennio della sostenibilità”, nel quale ad affermarsi saranno i marchi più attenti all’impatto ambientale e sociale delle proprie attività. Questo lo scenario presentato da Bain & Company insieme a Positive Luxury, in un recente report che delinea quelle che potrebbero essere le caratteristiche vincenti di un marchio di lusso leader di mercato nel 2030.
Nei prossimi dieci anni, sostiene lo studio, i marchi del lusso dovranno rivedere la propria cultura aziendale e i modelli di business, tenendo conto che la sostenibilità sarà uno dei driver delle strategie di sviluppo.
Lo studio - dal titolo “LuxCo 2030: A Vision of Sustainable Luxury” - mette in evidenza come la pandemia sia stata, da questo punto di vista come anche sul fronte della digitalizzazione, un catalizzatore di cambiamenti già in corso. Gli shock globali causati dal Covid-19 hanno aumentato enormemente la pressione verso approcci più responsabili. Una spinta determinante in questa direzione è arrivata dai consumatori più giovani, i nati dalla metà degli anni '90, ma è un orientamento ampiamente condiviso oggi anche a livello di governi, investitori, comunità e associazioni.
Tutto questo ha convinto i brand del fatto che la crescente domanda di beni maggiormente sostenibili, in parte guidata dal desiderio di prodotti più durevoli e di qualità superiore, non sia una moda passeggera, bensì una rivoluzione strutturale, spingendoli a gettare le basi per una trasformazione profonda e di lungo termine.
Oltre alla creazione di valore economico dalla sostenibilità, gli altri pilastri per la leadership nel settore al 2030 e oltre - secondo l’analisi di Bain & Company - saranno: la ridefinizione del purpose del brand, il disaccoppiamento della crescita dai volumi, la tracciabilità della supply chain e la massimizzazione dei commitment ambientali e sociali.
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Scopri il crowdfunding →“Per decenni, il principale obiettivo dei brand del lusso è stato quello di fornire prodotti e servizi la cui artigianalità ed esclusività stimolassero il desiderio e l'aspirazione dei consumatori. Tra il 2020 e il 2030, il lusso sarà probabilmente associato a qualcosa di più simile all'antico concetto greco di kalokagathia - ‘ciò che è bello e buono’ - per le persone e per il pianeta”, afferma Matteo Capellini, Associate Partner di Bain & Company e co-autore del report.
Un concetto ribadito da Claudia D’Arpizio, Global Head del Vertical Moda & Lusso di Bain & Company: “Ciò che è imprescindibile è un approccio alla sostenibilità di tipo olistico: dovrà abbracciare consumatori, dipendenti, fornitori, comunità e tutte le aree aziendali. Solo così i brand potranno trasformare con successo le dichiarazioni di intenti in azioni quantificabili, e queste tradursi in un cambiamento significativo e, nel tempo, in un ritorno economico”.