L’Italia emette i suoi primi titoli di stato verdi per finanziare politiche ambientali

Redazione BacktoWork 10/03/2021

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze prevede di sostenere parte della spesa pubblica a favore dell’ambiente tramite l’emissione titoli di stato verdi. Gli strumenti finanziari, ammissibili in settori che vanno dall’efficienza energetica alla diversità biologica fino all'economia circolare, potranno così rientrare nella politica ambientale del paese nell’ottica di raggiungere i 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030.

Titoli di stato verdi in Italia

Per l’emissione di buoni del tesoro poliennali verdi è stato istituito un comitato interministeriale che dovrà individuare le informazioni sulle spese che potrebbero essere ammesse al finanziamento tra cui anche le fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica, la prevenzione e il controllo dell’inquinamento, la tutela dell’ambiente e i trasporti. Sarà quest’ultimo settore quello che potrebbe ricevere la quota più importante per un limite massimo teorico di 35 miliardi (il volume dipenderà dall’andamento del mercato e della domanda).

Saranno invece esclusi i settori le cui attività contrastano con gli sforzi tesi alla salvaguardia dell’ambiente tra cui quelli dell’estrazione, lavorazione e trasporto di combustibili fossili, della fissione nucleare, degli impianti di energia con livelli di emissione CO2 superiori a 100g CO2/kWh nonché i comparti della lavorazione e produzione di bevande alcoliche, del gioco d’azzardo e della lavorazione e produzione di derivati del tabacco.

L’emissione di titoli di stato verdi dovrà contribuire al raggiungimento degli obiettivi ambientali delineati dalle Nazioni Unite. Tra questi vi sono la mitigazione dei cambiamenti climatici, un utilizzo sostenibile e una contestuale protezione delle risorse idriche e dell’ambiente marino, la transizione ad un’economia di tipo circolare, il controllo dell’inquinamento e la protezione della biodiversità.

Ogni anno verrà poi pubblicato l'Italian sovereign green bond allocation and impact report, un documento in cui verrà delineato l’utilizzo che è stato fatto delle risorse negli anni precedenti, lo stato dei lavori finanziati con esse e i dati sull’impatto ambientale conseguito dalla spesa.

Il primo Btp green

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha già affidato a BNP Paribas, Crédit Agricole, Intesa Sanpaolo, JP Morgan e NatWest Markets il mandato per collocare il primo btp green. Si tratta di un titolo che avrà scadenza il 30 aprile 2045 e rendimenti intorno all’1,46%. Sarà quotato soltanto su mercati secondari Mts e MoT e destinato esclusivamente agli investitori istituzionali con particolare riguardo a chi non detiene ancora titoli di debito pubblico.  


Potrebbe interessarti anche:

health green

Il biotech italiano in prima linea per una ripartenza sostenibile

green

Cos'è la circular economy? Significato e opportunità

agri-food green

Bioeconomia: Italia terza in Europa, boom di startup nel 2020