Intelligenza artificiale: i trend degli investimenti del 2021

Redazione BacktoWork 22/02/2021

Già in crescita nel 2020, secondo molti analisti quello dell’intelligenza artificiale sarà uno dei settori maggiormente oggetto di investimenti nel 2021: quali sono i trend e i campi di applicazione di questa tecnologia.

Investire in intelligenza artificiale

A rivelare un particolare interesse sull’AI è stata un’indagine realizzata dall’agenzia indipendente CoreData Research per conto di WisdomTree che ha coinvolto 440 investitori professionali responsabili della gestione di masse per un valore totale di circa 240 miliardi di euro. Secondo molti di essi l’intelligenza artificiale presenta le opportunità d'investimento tematico più interessanti nel lungo termine, fatto che rappresenta uno dei principali motivi per cui sono pronti a scommettere su questo settore.

Complice dell’interesse è inevitabilmente la pandemia in corso, che ha spinto moltissime aziende ad accelerare i propri investimenti sul campo per meglio affrontare le nuove dinamiche legate allo smartworking o alla produzione in assenza dell’uomo. Basti pensare ai cambiamenti che ha subito la vita quotidiana nell’ultimo anno, con un'attenzione riposta allo shopping online, all’automazione e al controllo a distanza di device o assistenti virtuali o all’accessibilità a distanza di servizi pubblici e di pubblica utilità.

A tal proposito otto investitori italiani su dieci credono nel potenziale attuale di questa tecnologia che in futuro impatterà in maniera significativa sulle industrie, sui servizi, sul lavoro e sui consumi e sarebbero pronti a investire in essa. I temi strettamente legati alla necessità di affrontare e lavorare in modalità prima poco utilizzate durante la pandemia di coronavirus hanno rappresentato, rispettivamente, la seconda e la terza opportunità di lungo periodo più interessante. Tra le altre opportunità di investimento emerse dall’indagine vi sono Biotech al secondo posto, conseguenza dell'attenzione alla situazione sanitaria, della corsa ai vaccini e all’innovazione in questo ambito, e la sicurezza informatica al terzo. Complice dell’interesse degli investitori il ricorso sempre più massiccio allo smart working.

Ad aver registrato un interesse diffuso verso l'intelligenza artificiale è stata anche una survey condotta da PWC negli Stati Uniti, dove un quarto delle aziende intervistate hanno segnalato un’adozione diffusa dell’AI (rispetto al 18% dell’anno precedente) e il 52% ha accelerato il proprio approccio sulla scia della crisi pandemica. L'indagine ha inoltre rilevato che la stragrande maggioranza del campione (86%) si è detto fermamente convinto che l’intelligenza artificiale sarà una tecnologia mainstream nella propria azienda nel 2021. Diversi i motivi del consensus, che vanno da un potenziale aumento dei ricavi ad un miglioramento delle decisioni aziendali e delle esperienze dei clienti. Dalla ricerca è altresì emerso che le aziende che stanno implementando l’AI sono anche le più ottimiste sulla crescita nel 2021 nonostante la persistente crisi, anche perché quelle più avanti nei progetti di introduzione dell’intelligenza artificiale stanno costruendo un vantaggio competitivo notevole.

I campi di applicazione nel futuro

Il settore dell'AI era già in crescita nel 2020 e chi aveva puntato su servizi legati ad esso ha visto un incremento del suo EBIT anche del 20%. Per quanto riguarda il mercato italiano, il suo valore ammonta a 300 milioni di euro e nel 2020 ha registrato un incremento del 15% rispetto all'anno precedente. I comparti in cui l’Artificial Intelligence è maggiormente diffusa sono quelli dell’high-tech e delle telecomunicazioni seguiti da quello produttivo, con una crescita di profitto per le aziende in cui l’intelligenza artificiale è implementata in tutti i livelli aziendali.

Ciò che si prevede per il 2021 è l’applicazione dell’AI a quasi tutti i comparti aziendali per creare soluzioni automatizzate e autocontrollate, dalla produzione alla circolazione dei dati. A tal proposito, dato che tra i timori maggiormente avvertiti vi è quello relativo alla cyber security, le aziende stanno richiedendo sempre più esperti interni in grado di minimizzarlo il più possibile anche creando ad hoc sistemi di contenimento.

L’intelligenza artificiale non si diffonderà però soltanto nelle aziende ma anche tra i singoli cittadini, che potranno accedere a questa tecnologia con strumenti facili e comprensibili. Uno dei campi applicativi potrebbe essere quello legato al riconoscimento vocale e di immagini, che si potrà rivelare utile per lo smart working e la didattica a distanza. Importanti poi le applicazioni nel campo della finanza, dove l’AI potrebbe permettere la scrittura di software con linguaggi di programmazione propri, operanti in ambienti di cloud computing e supportati da velocissimi dispositivi che forniscano sofisticate analisi sull’andamento futuro di titoli azionari. Da non escludere infine le utilità dell’intelligenza artificiale nella mobilità del futuro ma anche nella gestione delle emergenze e dei disastri ambientali, come quelli idrogeologici, o nella loro prevenzione.

Intelligenza artificiale in campo sanitario

Uno dei campi su cui l’intelligenza artificiale potrebbe impattare in modo più significativo e su cui gli investitori potrebbero essere pronti a scommettere è quello sanitario. Uno studio curato da Rudi Van den Eynde, Head of Thematic Global Equity Management di Candriam, ha infatti sottolineato come il settore sia una fonte di notevole progresso in questo ambiente per la possibilità che offre di migliorare l’assistenza sanitaria in termini di qualità, accuratezza ed efficienza. A tal proposito l’AI potrebbe essere utilizzata per monitorare e trattare diverse patologie servendosi della diagnostica per immagini. Partendo da esse, l’intelligenza artificiale potrebbe infatti rendere possibile rilevare marker predittivi di una malattia e fornire una guida specifica per gli esami medici di ogni paziente a seconda di quella che è la sua storia clinica e il suo profilo.

Un’altra possibilità che potrebbe offrire l'AI riguarda la riduzione dei costi delle attività ma anche l’aiuto all’emergere di una medicina più puntuale, personalizzata ma anche veloce, perché l’automazione di alcuni compiti contribuirà a ridurre il tempo per gli esami offrendo quindi la possibilità di visitare più pazienti.

Circostanze tanto più urgenti considerando la situazione epidemiologica mondiale che potrebbero determinare l’esplosione del mercato dell'AI nel prossimo decennio. Se infatti a giugno 2020 esso era stimato in 4,9 miliardi di dollari, gli analisti stimano che nel 2026 la cifra possa gradualmente raggiungere i 45,2 miliardi di dollari, con un incremento medio annuo del 45%. Il rapporto Thematic Investing: Transforming World, Bank of America Merrill Lynch ha infatti identificato i big data e l’intelligenza artificiale come uno dei cinque temi chiave che modelleranno il nostro mondo nei prossimi cinque anni.


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