L'auto è sempre più smart: il mercato in Italia vale già 1,2 miliardi di euro

Redazione BacktoWork 17/06/2020

Il mercato italiano delle soluzioni per l'auto intelligente e connessa è cresciuto del 14% nel 2019 e, dopo l'inevitabile frenata dovuta all'emergenza Covid-19, tornerà a crescere rapidamente spinto dai nuovi obblighi normativi e dai servizi abilitati dalle tecnologie di connettività e di raccolta e utilizzo dei dati. A dirlo è la ricerca dell'Osservatorio Smart & Connected Car della School of Management del Politecnico di Milano.

I numeri del mercato e i driver di crescita

Secondo la ricerca, nel 2019 il mercato delle soluzioni per la Connected Car ha raggiunto in Italia un valore di 1,2 miliardi di euro, con una crescita del 14% rispetto al 2018, in linea con l'incremento registrato nei principali Paesi occidentali (compreso fra il 10% e il 15%). 

I veicoli connessi sono complessivamente 16,7 milioni, pari a oltre il 40% delle vetture circolanti in Italia. I dispositivi più diffusi sono i box GPS/GPRS per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative, il 63% del totale (10,5 milioni di veicoli, +9% sull'anno precedente), ma la crescita è trainata dalle auto nativamente connesse tramite SIM (2,2 milioni, +47%) o tramite sistemi Bluetooth (4 milioni, +33%).

L'emergenza Covid-19 ha colpito duramente il settore automotive, rallentando per il 2020 anche lo sviluppo della Smart Car, ma nei prossimi anni il mercato è destinato a ripartire sulla spinta delle nuove esigenze di distanziamento sociale, a cui l'auto privata più di ogni altro mezzo è in grado di rispondere. Un'ulteriore accelerazione arriverà dagli obblighi di legge, con gli effetti dell'entrata in vigore della normativa legata all'eCall (l'avviso automatico ai soccorsi in caso di incidente, obbligatorio per i nuovi veicoli) e l'entrata in vigore nel 2022 della normativa europea che impone l'adozione di sistemi ADAS, come la frenata automatica o il mantenimento in corsia.

Avrà un impatto positivo sul mercato anche il crescente numero di aziende in grado di raccogliere grandi quantità di dati sugli utenti delle smart car e utilizzarli per migliorare i servizi o proporne di nuovi. Basti pensare a tal proposito che la componente dei servizi già nel 2019 ha raggiunto i 330 milioni di euro, +20% sull'anno precedente.

"L'emergenza Covid-19 ha inevitabilmente rallentato un mercato che stava mostrando grande dinamismo e che, una volta terminata la crisi sanitaria, tornerà a crescere rapidamente – afferma Giulio Salvadori, Direttore dell'Osservatorio Smart & Connected Car -. L'auto del futuro avrà la connettività integrata a bordo veicolo, in grado di abilitare nuovi servizi per gli utenti; la condivisione del veicolo si affermerà come nuova modalità di utilizzo accanto alla proprietà; l'auto sarà inoltre intelligente e autonoma, consentendo al conducente di dedicarsi ad altre attività; i veicoli alimentati a carburante fossile saranno progressivamente sostituiti da quelli elettrici. Questi cambiamenti stanno avvenendo rapidamente e coinvolgono produttori di auto, fornitori di servizi, giganti hi-tech e startup innovative: la creazione di un ecosistema solido e collaborativo sarà uno degli elementi su cui il mercato dovrà puntare".

Il ruolo sempre più rilevante dei Dati e dell'Intelligenza Artificiale

La valorizzazione dei dati che si possono raccogliere dalle auto connesse e dai dispositivi smart per la mobilità è sempre più importante per le aziende, sia per il miglioramento dei processi, che per lo sviluppo di versioni migliorative del prodotto o servizio, potendo ridurne i difetti più ricorrenti e ottimizzarne l'usabilità e l'esperienza complessiva. Un produttore, poi, può personalizzare la propria offerta sulla base dei dati raccolti e soddisfare esigenze specifiche dei clienti, oppure creare campagne pubblicitarie mirate, costruite sulla profilazione degli utenti. Infine, è possibile vendere i dati raccolti a soggetti terzi interessati, generando una nuova fonte di ricavi.

La spinta alla valorizzazione dei dati porta sul mercato soluzioni che integrano piattaforme avanzate di analisi dei dati e algoritmi evoluti di Intelligenza Artificiale. "L'Intelligenza Artificiale giocherà sempre più un ruolo chiave nel mercato della Smart Car: oltre all'applicazione primaria della guida autonoma, si aprono nuove opportunità di utilizzo dei dati raccolti - afferma Giovanni Miragliotta, Responsabile scientifico dell'Osservatorio Smart & Connected Car - con numerosi ambiti di impiego: semplificare l'interazione fra utente e veicolo con gli assistenti vocali, agire come supporto gestionale, per governare, ad esempio, il traffico in quella che viene definita Smart City, attribuendo correttamente la priorità ai diversi veicoli e prevenendo ingorghi e incidenti, far interagire la vettura ed i suoi occupanti con gli altri sistemi che ruotano attorno al veicolo intelligente (dal rifornimento, all'intrattenimento a bordo). L'AI sarà chiamata, nei prossimi anni, ad utilizzare i dati raccolti per soddisfare, o addirittura anticipare, i bisogni dei fruitori dell'auto e del servizio di mobilità".

L'auto e la mobilità del futuro

Se si guarda alle caratteristiche che avrà l'auto del futuro – connessa, elettrica, autonoma e condivisa – quella più dirompente sarà senz'altro la guida autonoma. 

L'evoluzione delle tecnologie V2X avanzate per la guida autonoma permetterà ai veicoli di condividere in tempo reale grandi volumi di dati prodotti dai sistemi di bordo, aumentando la capacità di percezione dell'ambiente e di coordinamento delle manovre in scenari complessi di mobilità. 

Il 5G, di cui aumentano le sperimentazioni a livello nazionale e internazionale, si propone come la tecnologia in grado di abilitare questa trasformazione e trova applicazione nelle soluzioni per la guida autonoma e assistita e nel trasferimento dei dati da camere e sensori a bordo veicolo.

"L'attuale modello di mobilità è basato su veicoli di grandi dimensioni, alimentati a combustibile fossile, di proprietà personale e guidati da persone; questo modello nei prossimi decenni verrà sostituito da un modello di mobilità fondato su veicoli più piccoli, elettrici, di proprietà condivisa e a guida autonoma accompagnato dallo sviluppo di una rete logistica di consegna delle merci altamente automatizzata - affermano Sergio Savaresi e Monica Nicoli, rispettivamente Professore Ordinario di Ingegneria dell'Automazione e Professore Associato di Ingegneria delle Telecomunicazioni del Politecnico di Milano -. Questo sviluppo tecnologico sarà largamente basato su tecnologie digitali di automazione e controllo, sensori e sistemi di comunicazione per la condivisione ed elaborazione dei dati".

"Il fermento del mercato delle soluzioni per la Connected Car spinge anche lo sviluppo della Smart Mobility – afferma Angela Tumino, Responsabile Scientifico dell'Osservatorio Smart & Connected Car -. Sono numerose le iniziative intraprese dai comuni, legate soprattutto a mobilità elettrica, servizi di sharing, gestione dei parcheggi e del traffico, trainate dalla grande attenzione delle PA per il tema e dai benefici che è possibile ottenere in termini di riduzione dei costi, maggiore sostenibilità ambientale e migliori servizi offerti al cittadino. L'emergenza sanitaria sta progressivamente trasformando i flussi di mobilità all'interno delle aree urbane: le tecnologie digitali possono avere un ruolo ancora più rilevante rispetto al passato, fornendo un grande contributo nella gestione della ripartenza e nella progettazione della mobilità del presente e del futuro".

Le startup Smart Car e Smart Mobility

Sono 181 le startup internazionali che offrono soluzioni di Smart Car & Mobility censite dall'Osservatorio, di cui 137 hanno ricevuto almeno un finanziamento da parte di investitori istituzionali, per un totale di 30 miliardi di dollari raccolti. Dalla loro costituzione, queste startup hanno ricevuto in media 220 milioni di dollari, di cui 169 solo nel 2019 (+35% rispetto al finanziamento medio del 2018). 

Il 52% delle startup offre soluzioni di Smart Car, il 48% opera in ambito Smart Mobility, ma sono queste ultime ad attirare di più l'attenzione degli investitori con 17 miliardi di dollari raccolti complessivamente (285 milioni in media), contro i 13 miliardi ottenuti dalle startup Smart Car (164 milioni il finanziamento medio). Le soluzioni su cui più si concentrano startup e investitori sono la guida autonoma e la mobilità condivisa, che insieme contano 64 startup (il 35% del totale) e che hanno ricevuto investimenti per quasi 21 miliardi di dollari (70% del totale).

Il 42% delle startup esaminate ha sede in Nord America, il 39% in Europa e il 19% in Asia. I Paesi europei con più startup sono Germania e Regno Unito, che insieme ospitano l'11% del campione ma attirano soltanto lo 0,8% dei finanziamenti complessivi (230 milioni di dollari, 17 milioni in media). In Italia sono state individuate 27 startup, che offrono soluzioni per la gestione dei parcheggi e delle flotte, il monitoraggio dello stile di guida e la sicurezza, per un finanziamento medio pari a 1,9 milioni di dollari, ancora inferiore sia rispetto alla media europea (14 milioni) sia a quella globale (220 milioni).


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