Andrea Zaccheo, Yeap: “Processi e analisi, i fattori vincenti per le PMI”

Redazione BacktoWork 22/12/2021

Una piattaforma dedicata alla gestione del business aziendale, alla pianificazione e al controllo di gestione, semplice da utilizzare e quindi adatta anche - e soprattutto - alle imprese non strutturate e di dimensioni piccole e medie. Vediamola insieme al co-fondatore e CEO della startup che l’ha creata.

Una serie di esperienze manageriali nel mondo delle telecomunicazioni e della finanza, e la constatazione che, spesso, nello sterminato tessuto industriale italiano costellato di piccoli imprenditori e piccole imprese non c’è abbastanza considerazione e supporto nei confronti della gestione aziendale.

C’è innanzitutto questo alla base di Yeap, startup co-fondata nel 2018 proprio allo scopo di fornire alle PMI soluzioni chiavi in mano per la gestione dei business plan e per il controllo di gestione. A crearla, Renato Guarneroli, Paolo Pedroni e Andrea Zaccheo. Dalle parole di quest’ultimo, che dell’azienda è il CEO, il racconto della sua genesi e delle sue caratteristiche.

Perché e come nasce il progetto?

Il progetto Yeap prende corpo quando i due soci amministratori, Renato Guarneroli e il sottoscritto, entrambi con una lunga esperienza in aziende multinazionali nel settore TLC e finanziario, avviano un’attività imprenditoriale e verificano con mano le difficoltà che deve affrontare quotidianamente il piccolo imprenditore.

Qual è il suo focus? E l’obiettivo cardine?

L’obiettivo è minimizzare il rischio d’impresa; il focus è concentrato nell’area della gestione aziendale, della pianificazione e del controllo delle performance attraverso processi e analisi strutturate. Riteniamo che questo contesto rappresenti una delle criticità più significative per chi fa impresa. 

Come funziona il servizio?

Il servizio è rappresentato da una licenza d’uso (software in cloud) che permette di elaborare i prospetti di bilancio previsionali in modo molto semplice e intuitivo anche con poche competenze specifiche. Nei fatti, consente all’imprenditore di comprendere le dinamiche del proprio business model e individuarne gli elementi sensibili; offre la possibilità di ottenere un’analisi economica finanziaria e patrimoniale approfondita dei bilanci previsionali, e su richiesta anche la stessa analisi dei bilanci storici depositati.

Inoltre, permette di elaborare i prospetti di bilancio mensili di breve periodo e quindi di definire il budget aziendale per poi monitorarlo rispetto ai consuntivi di periodo ottenendo report di avanzamento e scostamento. In corrispondenza di ogni consuntivo, il sistema aggiorna anche le previsioni di chiusura economica e finanziaria di esercizio.

YEAP!

Il CFO virtuale per la pianificazione e il controllo di gestione

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In che modo è ancora possibile controllare le performance aziendali tenendo conto di quello che è successo negli ultimi due anni tra pandemia, problemi alla logistica e riorganizzazioni del lavoro?  

La consapevolezza del proprio business è un fattore critico di successo per chi si trova nelle condizioni di “reagire” a eventi non previsti o non “prevedibili”; da questo punto di vista la conoscenza delle dinamiche del modello di business e dei relativi impatti aiuta a intercettare i problemi con anticipo e minimizzare gli effetti negativi senza minare la solvibilità e la continuità aziendale. La “prevenzione” periodica evita di trovarsi in situazioni patologiche che difficilmente si possono poi sanare. 

A seguito dell’alto numero di prodotti attivati si può affermare che quello di Yeap è un osservatorio vero e proprio su come viene fatto il controllo di gestione? Qual è il grado di maturità delle PMI con cui lavorate?

Yeap ha come obiettivo quello di arrivare ad essere un osservatorio, utilizzabile anche con dati aggregati, per capire quale è lo scenario previsto dalle imprese per i prossimi 3-5 anni. A oggi manca un DB che possa avere un contenuto statistico.

Il profilo gestionale delle imprese è molto variegato, e sicuramente l’interesse e la curiosità per attività di controllo sta crescendo, e non solo per fattori “culturali” ma anche per effetto delle diverse normative (EBA, AQR, CRISI, eccetera) a cui gli imprenditori sono e saranno chiamati ad adeguarsi.

Yeap offre un servizio di consulenza particolarmente importante mentre in Italia si parla costantemente di PNRR. Qual è la posizione di Yeap nei confronti di quello che è uno dei momenti-chiave per la vita economica delle aziende italiane? 

Tutti i progetti innovativi in generale e, quindi, anche quelli per accedere ai fondi hanno bisogno di essere studiati, ingegnerizzati e valutati in termini di business plan. Yeap potrebbe essere un ottimo facilitatore per innovare e per sfruttare il PNRR. 

La piattaforma è pensata anche per startup e aziende molto piccole o si rivolge solo ad aziende già consolidate sul mercato? 

La capacità di mettersi in gioco e di cambiare rotta per adeguarsi al mercato o alle condizioni che mutano è il prerequisito per fare lo startupper; la piattaforma è pensata per qualsiasi realtà che voglia fare valutazioni e analisi economiche finanziarie e patrimoniali. A maggior ragione startup e aziende che devono crescere. Cambia solamente l’orizzonte temporale di riferimento che deve essere “ristretto”. 

Che caratteristiche deve avere un CFO in un contesto economico come quello italiano? Qual è l’aspetto su cui Yeap ritiene più giusto focalizzare l’attenzione? 

Il CFO deve continuare a fare quello che ha sempre fatto, lo step successivo è quello di mettere al servizio della gestione aziendale il maggior numero di dati possibile.

Rendere disponibili all’imprenditore le informazioni necessarie per decidere in modo consapevole minimizzando il rischio d’impresa.

Nelle aziende strutturate questo è un processo consolidato; nelle piccole quasi mai è presente la figura del CFO per cui serve un passaggio culturale da parte dell’imprenditore. Yeap aiuta a prendere decisioni “informate” fornendo strumenti per consentire anche alle piccole aziende di migliorare il proprio profilo gestionale.

Ma come si trovano e si rendono disponibili queste informazioni? Le aziende italiane sono capaci di ragionare su queste fonti fondamentali?  

Se parliamo di gestione dei Big Data, il tema è primario, in generale; per quanto riguarda il nostro strumento, esso aiuta sicuramente a valutare le performance e quindi a individuare le aree su cui intervenire. Aiuta in sintesi a iniziare a costruire una base dati cui fare riferimento.

Quanto conta, secondo Yeap, il livello di maturità digitale nella pianificazione e nella gestione dei processi? E quanto la capacità di comunicare nella maniera corretta? 

La digitalizzazione conta sicuramente, va però contestualizzata rispetto al nostro target: il livello di digitalizzazione delle aziende è sicuramente basso ma la propensione al “digitale” degli imprenditori è cresciuta in virtù del fatto che molti dei nuovi imprenditori sono millennial o figure manageriali uscite da aziende con un bagaglio di competenze soft e hard evolute.

Quali sono i vostri competitor e cosa distingue Yeap dalla concorrenza? 

In realtà, i contenuti del nostro SW coprono funzionalità tipiche di diversi applicativi, almeno nel segmento di mercato target. Da questo punto di vista non ci confrontiamo direttamente con competitor a parità di perimetro. Se parliamo di business plan, piattaforme simili sono Cloudfinance e Directio, mentre ci sono diversi altri strumenti basati su Excel, come pure gestionali proprietari

Per quanto riguarda il controllo di gestione le soluzioni presenti sul mercato sono perlopiù sistemi gestionali che ragionano in termini di contabilità di dettaglio, mentre noi ragioniamo in termini di financial reporting.

Il vantaggio competitivo più significativo è sicuramente la semplicità e la velocità di utilizzo.

Quali sono gli obiettivi della campagna di crowdfunding?

La campagna serve per finanziare le attività di sviluppo a 24 mesi e, in particolare, lo sviluppo commerciale, quello dei servizi offerti e della piattaforma, nonché l’organizzazione (HR) e i processi (IT).

Quali sono gli sviluppi futuri del progetto e gli obiettivi a medio-lungo termine? 

A medio lungo termine l’obiettivo potrebbe essere quello di far entrare un partner “industriale” che ci permetta di scalare il modello di business sia per sinergia di prodotto sia per sinergia di segmento target. 


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