Alberto Sanna (Repod): “L’elettrodomestico smart per la raccolta differenziata”

Redazione BacktoWork 14/07/2021

La startup Repod ha sviluppato un elettrodomestico “intelligente” e connesso, in grado di differenziare i rifiuti e di prepararli ai successivi trattamenti, migliorando così le performance di riciclo. Con il founder e CEO, Alberto Sanna, abbiamo parlato del progetto e degli obiettivi di crescita.

Di cosa si occupa Repod e perché ha scelto di dare vita a questo progetto?

Repod si occupa di innovare la gestione dei rifiuti in ambito urbano ed è un progetto che nasce da un’esigenza personale. Volevo risolvere un problema che avevo in casa con la raccolta differenziata, ma presto mi sono reso conto che il mio stesso problema era condiviso da tante altre persone. E così è nata l’idea di sviluppare un prodotto che gestisse i rifiuti in modo automatizzato. La nostra soluzione punta a migliorare la gestione della raccolta differenziata, consentendo di risparmiare tempo, spazio e denaro con un impatto positivo a livello sociale e ambientale.

Il rapporto tra il cittadino ed i rifiuti è cambiato negli ultimi anni? 

Senz’altro è cambiato. Eravamo abituati a gettare i rifiuti tutti assieme, senza separarli, senza preoccuparci di come venissero poi gestiti. Le normative e le direttive europee recepite anche in Italia hanno avvicinato i cittadini alle tematiche del riciclo e della sostenibilità ambientale, responsabilizzandoci e quindi affidando a tutti noi una parte del processo che prima era in capo ai centri di riciclo. 

A chi si rivolge nello specifico Repod?

I nostri potenziali clienti sono sia commerciali che privati. Nel B2C ci rivolgiamo a tutti i cittadini che vogliono risolvere il problema della gestione dei rifiuti dentro casa. In ambito B2B il nostro target sono le attività commerciali e i condomini, oppure settori come quello della nautica

Come funziona e che vantaggi offre la soluzione che avete sviluppato?

Si tratta di un elettrodomestico dalle dimensioni simili a quelle di una lavastoviglie, pensato per essere facilmente collocato in cucina. L’utente vi inserisce i rifiuti e la macchina riconosce i materiali, li separa e li pretratta, macinandoli e comprimendoli in piccole capsule sigillate. In questo modo anticipiamo quelli che sono i primi passaggi dell’attuale processo di gestione dei rifiuti, ottimizzando il trattamento delle materie prime seconde e migliorando le performance di riciclo.

Il sistema è collegato ad un’App che avvisa l’utente nel momento in cui le capsule sono piene e pronte al ritiro. Inoltre, l’App raccoglie ed elabora i dati, che possono essere condivisi con le Amministrazioni comunali e con le società che si occupano della raccolta e gestione dei rifiuti. 

Repod

l’elettrodomestico intelligente per la raccolta differenziata automatica dei rifiuti

Scopri il crowdfunding →

Che obiettivi avete nel breve e medio termine?

Abbiamo lanciato la campagna di crowdfunding che è iniziata benissimo. Abbiamo già raggiunto l’obiettivo minimo di raccolta e stiamo ora puntando a quello massimo. Investiremo i fondi raccolti per rafforzare la strategia di tutela della proprietà intellettuale, sostenere le strategie e le attività di marketing e completare la fase di ingegnerizzazione del prodotto, che è già stata avviata grazie a tre bandi pubblici (due regionali e uno nazionale) che abbiamo vinto lo scorso anno.

L’idea nel breve termine è quella di avviare un progetto pilota, un test in ambiente reale da realizzare con una municipalità locale che è già virtuosa nella gestione dei rifiuti

A medio termine l’obiettivo è senz’altro quello di sviluppare un secondo prototipo rivolto ai clienti B2B, e quindi attività commerciali, condomini, ma non solo: altri settori, come quello della nautica, hanno esigenze analoghe.

In parallelo lavoreremo per lanciare sul mercato il prodotto rivolto agli utenti privati. Come tutte le startup noi cercheremo di iniziare da un mercato ristretto per poi puntare molto velocemente alla crescita sul mercato italiano. In futuro i nostri mercati target al di fuori dell’Italia sono Europa, Asia e Nord America. 

Qual è la strategia di comunicazione e su quali social network siete maggiormente attivi?

La nostra strategia è quella comune a quasi tutte le startup che lavorano nell’ambito cleantech. Avendo un prodotto molto innovativo, che attualmente non è presente sul mercato, l’idea è quella di creare innanzitutto awareness, per far sapere ai nostri potenziali clienti che esistiamo, che stiamo lavorando e che siamo pronti per testare la nostra soluzione e poi proporla sul mercato. Lavoriamo tantissimo sui social Facebook e Instagram.

Quali sono i punti di forza di Repod e cosa vi distingue dalla concorrenza?

La concorrenza al momento è indiretta. Ci sono tante grandi compagnie, grandi brand che cercano e propongono dei prodotti che risolvano i problemi di gestione dei rifiuti, ma hanno un approccio un po’ elementare e a bassissimo contenuto tecnologico. Le realtà più simili a noi, e che quindi potrebbero diventare possibili competitor diretti, sono altre startup che stanno cercando di offrire diverse soluzioni allo stesso problema.

Repod si differenzia da tutti per l’alta tecnologia nel riconoscimento dei materiali, e soprattutto perché all’elettrodomestico associamo la raccolta e la condivisione dei dati in tempo reale con i comuni e le società cui è affidata la gestione dei rifiuti


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